Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La vicenda
Il 30enne era giunto in Italia due mesi fa dal Gambia, in Africa. Dopo aver fatto richiesta d’asilo è stato portato all’ex caserma Serena, da cui come gli altri 400 ospiti può uscire durante il giorno. A Treviso è stato scoperto con otto dosi, di cui due appena cedute
L’uomo si è difeso sostenendo che la marijuana non era sua: è stato arrestato e rilasciato in attesa del processo. Gli è stato imposto l’obbligo di dimora in caserma. E sul caso è subito esplosa una polemica bipartisan
Zaia: mantenuto da noi
Parole dure arrivano anche dal governatore Luca Zaia, che accusa il governo di aver creato dei ghetti di clandestini in Veneto: «E non basta – aggiunge Zaia -, perché al danno provocato da un soggetto mantenuto da settimane a spese della collettività, si aggiunge la beffa. Perché il magistrato si è visto costretto ad applicare le leggi colabrodo che vado denunciando da tempo: risultato, il 30enne è stato rimesso in libertà e “condannato” all’obbligo di dimora. Dove? Alla caserma Serena ovviamente, a spese nostre. Mi chiedo se queste situazioni non sembrino grottesche anche al ministro Alfano, che gioisce per pochi clandestini allontanati dall’Italia verso altri Paesi Ue, mentre in Veneto continuano ad arrivarne altre centinaia ogni giorno e a verificarsi situazioni intollerabili di illegalità come quella a Treviso».
Luca Zaia Confinato in caserma a nostre spese