Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
In platea, da Benetton a Mr Geox: «Matteo è l’uomo giusto Avanti con le riforme»
Zuccato: «Come si fa a non essere d’accordo oggi?»
A Treviso la platea degli industriali è con Renzi. Da Gilberto Benetton a Mario Moretti Polegato: «È lui l’uomo giusto, avanti con le riforme». Il presidente di Confindustria, Roberto Zuccato: «Come si fa a non essere d’accordo».
SPRESIANO (TREVISO) «Il mio commento è positivo. Renzi è l’uomo giusto: cerca di dare fiducia all’Italia e all’imprenditoria italiana. Per noi questo premier è il benvenuto: ne abbiamo davvero bisogno». La dichiarazione, a fine assemblea, è secca, ma l’imprimatur è di peso, se viene da Gilberto Benetton, presidente e dominus di Edizione Holding, la «cassaforte» della famiglia di Ponzano. Presenza tutt’altro che consueta in assemblea, la sua; e il fatto stesso che stavolta sia in prima fila, dimostra l’interesse degli imprenditori per Renzi. Interesse trasversale, che dai volti più noti scende fino al corpo profondo della piccola industria del Veneto.
A un anno e mezzo di distanza da quella visita a Treviso con cui Renzi inaugurò il suo governo, alla prova dei fatti, qualche delusione filtra. Ma la scommessa su Renzi appare lontana dall’essere esaurita. E molto di quel che il premier non ha combinato gli imprenditori lo addebitano al fatto di muoversi su un campo minato. Lo stesso su cui si muovono anche loro. Sarà per questo che alla fine gli imprenditori quasi si riconoscono nel premier.
Qualcosa di simile lo ha già detto a Verona, da dove Renzi arriva, Giovanni Rana, storico patròn dell’omonimo pastificio: «Renzi mi piace perché ragiona come un imprenditore. Non ho mai sentito un presidente del consiglio così ottimista. Ha preso botte dal partito, ma tira dritto per la sua strada. Lo ammiro per la sua forza».
Il favore, soprattutto dei grandi nomi, a Treviso non è dissimile. Prendete Mario Moretti Polegato, patròn di Geox: «Renzi? Ci attendiamo che continui, ora che si vede la ripresa. Sta dando fiducia agli imprenditori e ha ridato credibilità all’Italia nel mondo. Cosa per noi imprenditori importantissima». O prendete Enrico Marchi, che guida Finanziaria Internazionale e Save: «Renzi? Sono soddisfatto, ha portato una ventata di novità, ha avuto la forza di andare contro le incrostazioni. I risultati non si ottengono dall’oggi al domani; ma ha messo in moto - si pensi alle Province - un cambiamento irreversibile. Certo, vorrei più determinazione sulla spending review». O prendete Alberto Staccione, direttore generale di Banca Ifis: «Renzi è aiutato da un contesto favorevole. Ma la fortuna aiuta gli audaci. E comunque in questo momento non lo cambierei: troppo rischioso. Serve tempo per vedere attuate le riforme».
Certo, per Renzi il favore non è totale. E le critiche vengono più dal cuore profondo dell’impresa trevigiana. Quella che non ha tempo per permettersi di ragionare sulle strategie e sogna interventi drastici, dal taglio delle tasse a quello del costo del lavoro, per ridare spinta alle imprese. «Si parla tanto e si conclude poco - dice Giovanni Strapazzon, imprenditore nel fotovoltaico della Vp Solar di Pederobba -. Anche le riforme che escono, dal Senato alla legge elettorale, sono soluzioni di compromesso». «Si parla di ripresa, ma nel Trevigiano non la vedo - aggiunge Marco Cunial, tra i soci di Industrie Cotto Possagno, tra i leader nei coppi e nelle tegole - . La disoccupazione è ancora un problema enorme, come tasse e costo del lavoro». «Le riforme incisive le stiamo ancora aspettando», dice Tiziano Colotto della Rolly Toys di Santa Lucia di Piave. «Ma Renzi fa quel che può, in Italia - aggiunge il collega Tiziano Colotto - dove i leader sono condizionati».
Un tema, quello del contesto impossibile, che torna di continuo. «Nelle difficoltà dell’Italia ha cominciato a far vedere che qualcosa si può fare. Certo, ha cominciato», sostiene il costruttore Gilberto Vendramin, della Cev di Treviso. «Ha grande volontà, non demorde. Molto ha fatto, altro sta cercando di fare, in una situazione molto, molto difficile - sostiene Giorgio Cusinato, imprenditore nel condizionamento, con la sua Atr di Castelfranco -. A noi imprenditori, gente operativa, piace per questo». «Renzi è il meglio che questo Paese si può permettere adesso. L’alternativa cos’è? - dice sfiorando la Realpolitik il finanziere Giovanni Gajo, di Alcedo sgr -. Un giudizio sereno e complessivo non può che essere positivo».
Questo prima dell’arrivo di Renzi. Perché il suo discorso dal palco travolge qualsiasi steccato. «È un fenomeno, quando è la sopra», sibila velenoso un ospite in fondo alla sala. Giudizio che pare isolato: «Non è così - dice Riccardo Donadon, l’imprenditore di HFarm, citato da Renzi per la prossima quotazione in Borsa -. Dorme cinque ore a notte e quel che sta facendo è eccezionale». Il timbro finale lo mette il leader regionale di Confindustria, Roberto Zuccato: «Al di là delle posizioni politiche, è difficile non essere d’accordo con quel che Renzi ha detto oggi. Ed è piaciuta la scelta di giocare il Jolly degli ammortamenti sul 2016, riprendendo un’indicazione della Piccola di Confindustria. Noi imprenditori dobbiamo crederci per primi».