Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ammortamenti, doppia crescita per le imprese
Investimenti deducibili al 140%, il settore macchine utensili prevede vendite in aumento del 10% «Ma subito i decreti»
VENEZIA Quanto vale l’effetto-Renzi sui produttori veneti di macchinari? Un raddoppio della crescita già prevista per il 2016, secondo le stime dei vertici del settore, che vede il Veneto al secondo posto nella classifica nazionale. Il super-ammortamento annunciato dal premier a Treviso riguarderà infatti l’acquisto di macchine ed impianti.
VENEZIA Quanto vale un annuncio? Parecchie milionate di euro, se il messaggio è quello trasmesso sabato scorso da Matteo Renzi, all’assemblea generale di Unindustria Treviso: «Chi nel 2016 investirà in beni strumentali, non immobiliari, della propria azienda avrà la possibilità di portare in ammortamento non il 100, ma il 140%». Al beneficio fiscale delle imprese che acquisteranno impianti e macchinari, infatti, andranno sommati gli utili delle ditte che sfornano proprio quel tipo di prodotti. E così il Veneto, che è la seconda regione d’Italia nel settore delle macchine utensili, si appresta già a festeggiare, visto che grazie a questa misura la categoria stima di poter raddoppiare le previsioni di crescita finora ipotizzate per l’anno prossimo.
Nella legge di Stabilità che il Consiglio dei ministri approverà giovedì, per inviarla prima al Senato e poi alla Camera, sono contenuti anche i cosiddetti «super-ammortamenti», che in queste ore i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia stanno valutando di consentire pure per l’ultimo trimestre del 2015, in modo da non deprimere i consumi in questo scorcio di annata. In sostanza il provvedimento punta a riconoscere, agli imprenditori che investono nelle tecnologie, un 40% in più del valore fiscale del bene, da poter utilizzare per tutto il periodo di ammortamento. «Quando ho sentito le parole di Renzi mi sono mangiato le mani, perché tre mesi fa ho speso 700 mila euro per comprare un macchinario nuovo: se l’avessi saputo prima...», confida Bepi Covre, titolare della Eureka di Gorgo al Monticano, produttrice di maniglie e accessori per il mobile, nonché «leghista eretico», pronto ad alzarsi in piedi per applaudire l’intervento del premier. «In quella platea saremo stati in nove su dieci ad aver votato per Luca Zaia alle ultime Regionali - riflette il trevigiano - eppure abbiamo tributato una standing ovation a Renzi, in uno splendido sdoppiamento che dimostra come a contare siano le persone e i programmi. Mi dispiace che il mio segretario Matteo Salvini non lo capisca, parlando addirittura di improbabili applausi a pagamento, ma finalmente siamo passati dall’appartenenza ideologica alla democrazia compiuta. E dunque non possiamo che apprezzare un meccanismo intelligente, che non solo concede un vantaggio fiscale a me acquirente di un bene, ma permette pure di far lavorare il mio collega che lo produce, innescando un circuito virtuoso».
In termini di produzione, export, addetti e numero di imprese, il Nordest rappresenta circa un quarto del settore tricolore della macchina utensile e all’interno di questa macroarea il Veneto copre una quota superiore a due terzi. «Come italiani siamo un’eccellenza sottolinea il vicentino Massimo Carboniero, vicepresidente nazionale dell’Unione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione (Ucimu) - quarti al mondo dopo Cina, Germania e Giappone nella produzione e terzi dopo Giappone e Germania nell’esportazione. Le previsioni a livello italiano erano di un + 5% per il 2016, ma riteniamo che l’annuncio del primo ministro possa raddoppiare questo incremento, facendoci registrare un +10% per l’anno prossimo». Fatti due conti, rispetto ad una produzione nazionale pari a 4.840 milioni di euro, la crescita prossima ventura degli affari per le aziende venete potrebbe quindi aggirarsi intorno ai 72 milioni di euro, per la metà generati appunto dall’effetto Renzi.
Al riguardo gli addetti ai lavori rivolgono però una raccomandazione al governo. «Accogliamo favorevolmente una decisione che mira a sostenere la ripresa - afferma il veronese Andrea Riello, past president dell’ Ucimu - a patto che questo annuncio si trasformi velocemente in un decreto, perché non c’è niente di peggio dell’ottima idea che però non si concretizza mai. Uno dei problemi avuti in passato, con agevolazioni simili quali quelle contenute nelle leggi Tremonti bis e ter, era consistito nella mancata traduzione immediata del principio in un provvedimento. Dobbiamo evitare la conseguenza assolutamente negativa di avere imprese che sospendono gli investimenti in attesa di rientrare nelle date dello sgravio». Un perfetto boomerang per cui le ditte che magari avrebbero fatto l’acquisto prima dello spot sul super-ammortamento, cominciano invece a rinviarlo all’infinito a causa di norme attuative che non arrivano mai. «In effetti avremmo preferito un decreto già scritto e possibilmente già approvato - sorride Enrico Berto, presidente della Berto’s di Tribano, produttrice di cucine professionali - ma restiamo fiduciosi, perché non crediamo che Renzi sarebbe disposto a fare una simile figuraccia. Un’azienda come la nostra, che ha 100 dipendenti e vende in 90 Paesi, utilizza macchinari che costano dai 500 mila euro ad alcuni milioni. Una spesa del genere va pianificata con calma, tuttavia di fronte ad un beneficio fiscale come questo, è chiaro che valuteremo di accorciare i tempi».
Una riflessione che potranno fare non solo i proprietari di fabbriche e laboratori, ma pure i titolari degli studi professionali, secondo le rassicurazioni fornite dal veneziano Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia: «Non so francamente chi mette in giro voci che vorrebbero i liberi professionisti esclusi dall’incentivo dei cosiddetti super-ammortamenti sui nuovi investimenti in impianti, macchinari e attrezzature, di cui avevo parlato lunedì scorso alla Fiera di Milano e che è stato confermato essere nel pacchetto di stabilita dal presidente Renzi sabato a Treviso». La platea dei beneficiari è dunque destinata ad allargarsi. «Le stime e le misure che stiamo mettendo a punto al Mef - aggiunge l’esponente di Scelta Civica prevedono la deducibilità dei super-ammortamenti sugli investimenti fatti dalla metà di ottobre 2015 fino alla fine del 2016, tanto dal reddito di impresa quanto dal reddito di lavoro autonomo».