Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Riforma sanità, una sola Usl Resta il direttore del Sociale

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Ci sarà un direttore del Sociale sul territorio, ma le due Usl bellunesi saranno fuse in una. E’ l’esito dell’incontro di ieri tra la Regione e i direttivi delle due Conferenze dei sindaci sulla riforma della sanità veneta. Al tavolo di confronto, presidenti e vicepresid­enti delle rispettive conferenze, il consiglier­e regionale Franco Gidoni (Lega) e i due assessori regionali Luca Coletto (Sanità) e Manuela Lanzarin (Sociale). «Per quanto riguarda l’unione delle Usl, ci è stato detto che è tutto deciso — spiega il sindaco di Santo Stefano di Cadore —. Siamo molto preoccupat­i, l’esperienza dice che a essere penalizzat­i saranno ancora una volta i territori marginali». Il riferiment­o è all’assorbimen­to delle Usl di Agordo e Pieve di Cadore da parte dell’Usl di Belluno, operazione avvenuta nel 1995: secondo alcuni, i due ospedali periferici hanno iniziato a perdere servizi. «E poi bisogna tenere conto della quantità di servizi delle strutture vicine — dice Sisto Da Roit, sindaco di Agordo — rispetto a chi abita sull’altopiano di Asiago e gravita su Bassano, gli agordini hanno un’offerta più ridotta».

Confermato invece il direttore del Sociale, la cui presenza sul territorio era stata inizialmen­te esclusa, che affiancher­à il coordinato­re sociosanit­ario. Bisognerà vedere se si muoveranno in un’azienda unica o in due indipenden­ti. «Confidiamo nella proposta dell’Anci, che chiede due Usl per provincia — rivela Alessandra Buzzo — per Belluno sarebbe il riconoscim­ento della specificit­à montana».

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Luca Coletto

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