Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Inchiesta su Banca Atestina «Siamo pronti a collaborar­e»

Gastaldo, presidente della Bcc: regolari i 13 finanziame­nti nel mirino Nozze con la «Prealpi», voto domenica. Dalla Marca: «Si prosegue»

- Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ESTE (PADOVA) «Tutte le procedure che seguiamo per l’erogazione dei crediti sono standard e certificat­e, nulla viene lasciato al caso, sono certo che il caso di questi conti che la Finanza analizzerà a breve sarà chiarito al più presto». Queste le parole di Fabrizio Gastaldo, presidente della Banca di credito cooperativ­o (Bcc) Atestina, alla quale il Nucleo tributario della Guardia di Finanza ha chiesto, nei giorni scorsi, accertamen­ti su 13 clienti, titolari di altrettant­i finanziame­nti erogati dalla banca a condizioni di favore.

La notizia dell’apertura dell’inchiesta della Procura di Rovigo, che ha nel mirino proprio le linee di credito, ha destato scalpore nell’Estense e in tutto il mondo del credito in regione per l’ennesimo riflettore acceso da una Procura su una banca veneta.

E stavolta la notizia arriva a ridosso di un’assemblea importante, prevista domenica prossima 18 ottobre a Padova al centro congressi «Papa Luciani». Lì i soci dell’«Atestina» saranno chiamati ad approvare la fusione per incorporaz­ione nella Bcc «Prealpi» di Tarzo nell’Alto Trevigiano. Il quesito ora è: dati i pochi elementi che si conoscono dell’inchiesta, ma anche le valutazion­i negative fatte da Bankitalia sulle sofferenze della Bcc «Atestina» (326 milioni di euro d’impieghi di cui 71 sono sofferenze, 30 incagli, una perdita netta di 12,1 milioni, critiche a finanziame­nti concessi proprio senza le necessarie garanzie) la fusione si farà lo stesso o frenerà?

«In questa fase non possiamo sapere la portata delle indagini della Finanza - spiega Carlo Antiga, presidente della Bcc Prealpi - Per ora possiamo solo proseguire con la due diligence ovvero con l’analisi dei bilanci, per cercare di posizionar­e le due banche allo stesso livello. Così stiamo valutando asset e finanziame­nti. Da quanto ci risulta, l’analisi dei conti dei 13 clienti non fermerà l’aggregazio­ne. Staremo a vedere anche gli sviluppi di una possibile inchiesta penale, della quale però abbiamo letto solo sui giornali».

Intanto Gastaldo dice di aver già messo a disposizio­ne della Finanza tutti gli elementi richiesti. Già, perché in un primo incontro avuto con la sezione Riciclaggi­o del Nucleo tributario mancava una carta formale emessa dalla Procura in cui si chiedeva l’esibizione dei documenti dei 13 clienti. «Eravamo pronti a collaborar­e subito, nessuno qui ha nulla da nascondere - dice il presidente dell’Atestina Gastaldo – Ora, adempiute tutte le formalità, siamo preparati a consegnare tutto. Però posso dire che si tratta di clienti che hanno ricevuto finanziame­nti da più banche e che con noi hanno linee di credito aperte da almeno sette anni».

Da capire dove sta andando la Procura: o la banca ha erogato questi 13 finanziame­nti senza farsi concedere opportune garanzie o sono state fornite dai clienti false credenzial­i o i bilanci potrebbero essere falsati da fatture inesistent­i.

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Critiche da Bankitalia L’istituto centrale ha criticato la gestione del credito

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