Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Inchiesta su Banca Atestina «Siamo pronti a collaborare»
Gastaldo, presidente della Bcc: regolari i 13 finanziamenti nel mirino Nozze con la «Prealpi», voto domenica. Dalla Marca: «Si prosegue»
ESTE (PADOVA) «Tutte le procedure che seguiamo per l’erogazione dei crediti sono standard e certificate, nulla viene lasciato al caso, sono certo che il caso di questi conti che la Finanza analizzerà a breve sarà chiarito al più presto». Queste le parole di Fabrizio Gastaldo, presidente della Banca di credito cooperativo (Bcc) Atestina, alla quale il Nucleo tributario della Guardia di Finanza ha chiesto, nei giorni scorsi, accertamenti su 13 clienti, titolari di altrettanti finanziamenti erogati dalla banca a condizioni di favore.
La notizia dell’apertura dell’inchiesta della Procura di Rovigo, che ha nel mirino proprio le linee di credito, ha destato scalpore nell’Estense e in tutto il mondo del credito in regione per l’ennesimo riflettore acceso da una Procura su una banca veneta.
E stavolta la notizia arriva a ridosso di un’assemblea importante, prevista domenica prossima 18 ottobre a Padova al centro congressi «Papa Luciani». Lì i soci dell’«Atestina» saranno chiamati ad approvare la fusione per incorporazione nella Bcc «Prealpi» di Tarzo nell’Alto Trevigiano. Il quesito ora è: dati i pochi elementi che si conoscono dell’inchiesta, ma anche le valutazioni negative fatte da Bankitalia sulle sofferenze della Bcc «Atestina» (326 milioni di euro d’impieghi di cui 71 sono sofferenze, 30 incagli, una perdita netta di 12,1 milioni, critiche a finanziamenti concessi proprio senza le necessarie garanzie) la fusione si farà lo stesso o frenerà?
«In questa fase non possiamo sapere la portata delle indagini della Finanza - spiega Carlo Antiga, presidente della Bcc Prealpi - Per ora possiamo solo proseguire con la due diligence ovvero con l’analisi dei bilanci, per cercare di posizionare le due banche allo stesso livello. Così stiamo valutando asset e finanziamenti. Da quanto ci risulta, l’analisi dei conti dei 13 clienti non fermerà l’aggregazione. Staremo a vedere anche gli sviluppi di una possibile inchiesta penale, della quale però abbiamo letto solo sui giornali».
Intanto Gastaldo dice di aver già messo a disposizione della Finanza tutti gli elementi richiesti. Già, perché in un primo incontro avuto con la sezione Riciclaggio del Nucleo tributario mancava una carta formale emessa dalla Procura in cui si chiedeva l’esibizione dei documenti dei 13 clienti. «Eravamo pronti a collaborare subito, nessuno qui ha nulla da nascondere - dice il presidente dell’Atestina Gastaldo – Ora, adempiute tutte le formalità, siamo preparati a consegnare tutto. Però posso dire che si tratta di clienti che hanno ricevuto finanziamenti da più banche e che con noi hanno linee di credito aperte da almeno sette anni».
Da capire dove sta andando la Procura: o la banca ha erogato questi 13 finanziamenti senza farsi concedere opportune garanzie o sono state fornite dai clienti false credenziali o i bilanci potrebbero essere falsati da fatture inesistenti.