Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tvb, ritorna l’effetto Palaverde Corbett: «Che tifo fantastico»

Tra la guardia Usa e il pubblico è subito feeling: in 4.600 con Recanati

- Matteo Valente © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Qualcuno l’ha soprannomi­nato «effetto Palaverde». Un impulso a vincere, una spinta alla rimonta fatta all’unisono da 4.579 voci, divenute ben presto un unico grande boato di gioia.

Se la De’Longhi si ritrova dopo le prime due giornate di A2 in vetta al girone Est, in parte lo deve al suo pubblico. Poco ma sicuro. Quel «sesto uomo» di lusso che già l’anno scorso aveva fatto riaccender­e l’entusiasmo attorno alla palla a spicchi nel mitico impianto di Villorba e che tanta passione non la vedeva dai fasti dell’ultimo scudetto con David Blatt in panchina. In 2.400 avevano dato la propria fiducia in estate al club del presidente Paolo Vazzoler, sottoscriv­endo l’abbonament­o per l’intera stagione: un numero che aveva fatto storcere il naso a qualcuno, non senza ragione. Ma a Treviso, si sa, il tifoso è volubile come un ragazzino alle prime cotte: e così, ieri altre 2100 persone si sono messe in fila ai botteghini e hanno occupato quasi tutte le seggioline del Palaverde. E non è più il pubblico «da teatro» pronto ad assistere allo spettacolo dei propri campioni: è un palazzo che ospita tifosi calorosi, appassiona­ti, vicini a una squadra che lotta, si butta su ogni pallone, corre e diverte.

Ma sa anche di dover soffrire, com’è accaduto in occasione dell’ultimo quarto, con la rimonta di Recanati che sembrava aver dato la spallata decisiva alla partita. Invece ecco rispunnato tare all’improvviso LaMarshall Corbett, la guardia americana che, per la prima volta, si mostrava al pubblico del Palaverde. Quattro liberi, due triple, le sue mani a incitare la folla e un atteggiame­nto da istrione del parquet: il palazzo si rianima, la De’Longhi gioca in sei e la rimonta di Treviso fa diventare l’impianto di Villorba una vaporiera, che esplode alla schiacciat­a di Corbett che, dopo aver iniziato il recupero, sigilla il successo a modo suo. «Questo è un pubblico meraviglio­so — racconta LaMarshall — ero veramente carico e mi piaceva incitarli ad aumentare il tifo, a sostenerci, li gasavo con i miei gesti dopo un bel canestro e loro rispondeva­no. É stato fantastico giocare al Palaverde, non vedo l’ora di giocare la prossima partita. Abbiamo espresso un buon gioco, certamente — continua l’esterno Usa — ci sono delle cose da migliorare, ma nelle difficoltà abbiamo saputo trovarci e reagire e con la difesa nel finale abbiamo risolto la partita. Tutto è dallo sforzo difensivo e da lì ci siamo sciolti superando gli avversari. Insomma qui a Treviso si sta davvero bene, i compagni sono fantastici e abbiamo un coach che è una persona speciale». Un punto esclamativ­o sulla vittoria.

Quella di domenica è stata dunque la vittoria di Treviso: della squadra, dei nuovi arrivati, di un Moretti fantastico in playmaking (e sfortunato al tiro), ma soprattutt­o di un pubblico che dopo cinque mesi di astinenza dal basket giocato, ha voluto dare un bentornato con i fiocchi ai propri beniamini. «Quando siamo arrivati punto a punto, l’effetto del Palaverde è stato determinan­te — commenta Tommaso Rinaldi, centro della De’Longhi — lo conosciamo bene, sappiamo che è un elemento che può fare la differenza e contro Recanati è stato il nostro sesto uomo in campo. L’abbiamo sentito al nostro fianco quando abbiamo iniziato la rimonta, nel momento più difficile: siamo riusciti a difendere di squadra e a sfruttare una maggiore freschezza atletica grazie all’ottimo lavoro che hanno fatto i miei compagni nell’arco della partita. Diciamo che ritornare così al Palaverde è stato affascinan­te». Ora per Treviso basket sono in programma due trasferte consecutiv­e, a Matera e poi a Ferrara: si tornerà nella bolgia del Palaverde sabato 31 alle 20,30 contro Jesi.

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(Balanza) Al Palaverde Seconda vittoria in campionato per la De’Longhi

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