Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Grandi navi, turismo e sostenibilità L’Unesco trova una città divisa
Incontri con Porto e industriali, ambientalisti ammessi in extremis
VENEZIA Dopo l’accoglienza polemica di martedì del sindaco Luigi Brugnaro, dubbioso sul ruolo dell’Unesco, ieri per la delegazione del World Heritage è stata la giornata dell’incontro con categorie e associazioni, questa volta con polemica degli ambientalisti che non erano stati invitati. Il primo appuntamento della giornata è stato con l’ Autorità Portuale: «L’obiettivo era di toccare con mano il contributo che il comparto portuale offre alla città per preservare il “bene Venezia” e rendersi conto della sostenibilità dei progetti di sviluppo in atto». Il Porto fa sapere che si è parlato anche della «sostenibilità della soluzione Tresse Est-Vittorio Emanuele e l’impraticabilità della soluzione alla bocca di Lido». La controparte ha rischiato di non essere sentita: l’Unesco pensava di incontrare gli ambientalisti martedì a Ca’ Farsetti, ma non sono stati chiamati dagli organizzatori (Mibac e Comune), tanto che martedì sera le proteste del Fai sono arrivate nelle stanze romane e il ministero in corsa ha inviato le convocazioni ad alcune associazioni: Wwf, Legambiente, Lipu, Italia Nostra e Comitati Privati. Nessuno spazio per i No Navi, che sono passati al contrattacco e, assieme ad Ambiente Venezia, Ecoistituto, Venezia Cambia, ieri pomeriggio si sono precipitati a palazzo Zorzi per dire che in città ci sono anche altre posizioni. Alla fine sono stati ricevuti con l’accordo che invieranno nei prossimi giorni un documento su tutela della laguna, inquinamento, Mose, turismo, spopolamento, svendita dei palazzi. Cristiano Gasparetto di Ambiente Venezia e Silvio Testa dei No Navi hanno chiesto all’ Unesco di evidenziare «il tentativo del Comune di imbavagliare la voce dei cittadini». Nemmeno la Municipalità, che pochi giorni fa ha votato una mozione sulla salvaguardia della laguna, è stata invitata: il delegato all’Ambiente Roberto Vianello è riuscito al volo a consegnare il documento.
L’Unesco ha incontrato Confindustria con Antonello De’ Medici, che ha chiesto il riconoscimento dello status di Patrimonio dell’ Umanità non solo alla città ma anche ai veneziani: «La priorità è costruire un’economia sostenibile, riconoscendo l’eccezionalità delle condizioni di mercato». Gli affitti a Venezia sono più alti del 4,3%, gli oneri logistici del 5%. Dall’Unesco sono stati convocati anche gli albergato di Ava. «Abbiamo parlato di turismo spiega il presidente Vittorio Bonacini - una questione che va affrontata dal punto di vista sistemico».