Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Polizia postale
TREVISO Se la sono presa col più debole della classe e per vessarlo pubblicamente, hanno addirittura aperto una finta pagina Facebook a suo nome, sulla quale è stato oggetto di scherno ed insulti da parte dei compagni. E allo studente, che frequenta un istituto superiore cittadino, non è restato che chiedere aiuto alla polizia, che ha provveduto a far chiudere il profilo. E’ uno dei casi di «cyber bullismo», fenomeno in continuo aumento, di cui si sono occupati quest’anno gli agenti della polizia postale di Treviso. I rischi della rete, o meglio, del suo uso, non provengono solo dai malintenzionati, truffatori o addirittura pedofili, che tentano di agganciare sul web ragazzi e ragazze, ma anche dal comportamento dei giovani che usano impropriamente i social media. Ieri mattina, proprio per parlare di internet, è approdato in piazza Vittoria a Treviso il «truck» della campagna «Una vita da social» della polizia di Stato. Decine di classi hanno partecipato ai mini corsi di formazione a bordo del camion, avviati anche direttamente a scuola dal Ministero, con gli investigatori che ogni giorno hanno a