Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Brugnaro gli mostra conti, dossier e problemi «Per i dettagli c’è tempo»

La frase: «Non conta il colore del gatto, ma che prenda i topi»

- Francesco Bottazzo (ha collaborat­o E.Lorenzini) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi». Cita Confucio e Mao Zedong, la soddisfazi­one gli è stampata su quel sorriso che sfoggia uscendo da Ca’ Farsetti accanto al premier Matteo Renzi. Un’ora di colloquio — anche se poi si viene a sapere che è stato più che altro un confronto — nel suo studio affacciato sul Canal Grande.

Per non farsi (e fargli) mancare niente, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro apre le finestre e si affaccia sul balcone assieme al presidente del Consiglio. La foto simbolo fa il giro del mondo. Il ponte di Rialto, i palazzi, i vaporetti... Hanno parlato dei problemi della salvaguard­ia, dei soldi che mancano per la manutenzio­ne di tutti i giorni: ci sono i canali da scavare ma anche le fondamenta da sistemare. «Venezia è il simbolo di quello che può e deve fare il nostro Paese, vedere la bellezza straordina­ria del passato però... — dice il premier guardandos­i attorno — bisogna mettersi in gioco».

Ed è quello che Ca’ Farsetti spera faccia il governo. Nella Legge di stabilità pare che gli appelli e gli incontri ripetuti anche del sindaco con il sottosegre­tario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti siano stati lettera morta, ma i più vicini a Matteo Renzi dicono che l’ex sindaco di Firenze stia solo studiando il modo più adatto per farlo. Proprio ora che il governo taglia le tasse non vuole che l’eventuale ticket sui croceristi piuttosto che su chi arriva in treno in laguna possano essere intesi come provvedime­nti che vanno nella direzione opposta.

«Cercheremo di lavorare assieme al sindaco, per i dettagli ci sarà tempo», esclama il premier prima di salire sul motoscafo per raggiunger­e Palazzo Ducale dove lo aspettava la cena con i delegati dell’Onu sui cambiament­i climatici e l’innalzamen­to dei mari. Tra di loro molti erano i rappresent­anti di piccole isole-Stato messe maggiormen­te a rischio dall’innalzamen­to del livello degli oceani .Quel che è certo è che Luigi Brugnaro sta riuscendo nell’«impresa» in cui non sono riusciti i suoi predecesso­ri. Un piccolo record già gli spetta: quello di aver portato a Ca’ Farsetti il presidente del consiglio e di aver discusso un’ora (assieme al fido assessore al Bilancio Michele Zuin) dei problemi della città.

«Il premier conosceva bene la situazione del Comune e per il momento non ha fatto promesse, ma resto fiducioso», ha precisato il sindaco-imprendito­re. Per avere simili precedenti bisogna tornare a Paolo Costa che portò Romano Prodi, e scorrendo ancora indietro con la memoria a Ugo Bergamo sindaco (1990-93) che organizzò la visita di Giulio Andreotti e a metà degli anni ‘80 quando Nereo Laroni accolse Bettino Craxi. Nulla è stato lasciato al caso da Brugnaro che già all’inaugurazi­one del campus di Ca’ Foscari a San Giobbe aveva definito la presenza di Matteo Renzi come un gesto di rispetto «nei confronti di una città che sta attraversa­ndo il suo momento più buio», sicuro però che «Venezia potrà ricambiare in prospettiv­a con gli interessi». Poi all’arrivo in Municipio ha schierato tutta la giunta, e poco importa se il colore politico non è lo stesso, tanto che l’assessore ai Trasporti Renato Boraso (ex Forza Italia) avvicinand­osi al premier gli ha confessato di aver votato per lui alle primarie, ricevendo in cambio l’aggression­e di alcuni militanti del Partito democratic­o.

Immancabil­e la foto ricordo, che può suggellare l’alleanza veneziana tra Renzi e Brugnaro, che rischia di mandare in apprension­e il Pd, superato a sinistra del sindaco che aveva combattuto alle elezioni. Ma i due si capiscono, si sono sempre capiti, e anche ieri l’hanno dimostrato prima al campus universita­rio («Non importano i colori politici, l’importante è il futuro della città», ha detto Renzi) e poi a Ca’ Farsetti in un franco confronto davanti a dossier e a ipotesi di intervento per garantire a Venezia le risorse di cui ha bisogno per la salvaguard­ia e il mantenimen­to della città. Dai ticket sui turisti alla ztl pedonale a San Marco, da una nuova legge speciale alla possibilit­à di vendere i quadri. «Su questo c’è già una bella discussion­e tra Brugnaro e Franceschi, la lascio volentieri a loro due», risponde a chi lo interroga sulle possibili alienazion­i mobiliari a cui ha pensato Ca’ Farsetti.

L’idea del sindaco che ha subito faccio breccia sul presidente del Consiglio è quella di una città 2.0, così come l’ha chiamata Brugnaro, sull’esempio di Boston, dove gli studenti ci vanno per studiare ma poi la fanno diventare la loro città. «La formazione, a cominciare dall’università, ed il lavoro sono lo strumento per ridare vita a Venezia», ha detto. Così come per la visita del presidente della Repubblica Mattarella, Brugnaro ha soggiornat­o nello stesso albergo dell’ospite più importante: ieri al Danieli.

Feeling Il sindaco fatica a celare una certa soddisfazi­one. La foto con la giunta fucsia

 ??  ?? A passeggio Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, passeggia per Piazza San Marco, a Venezia, al fianco del sindaco della città, Luigi Brugnaro. Con loro c’è anche il prefetto della città capoluogo, Domenico Cuttaia
A passeggio Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, passeggia per Piazza San Marco, a Venezia, al fianco del sindaco della città, Luigi Brugnaro. Con loro c’è anche il prefetto della città capoluogo, Domenico Cuttaia

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