Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I LIBRI PROIBITI

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PADOVA Passano i secoli ma i libri, certi libri, evidenteme­nte continuano a fare paura. Così, come nel Medioevo, anche oggi ci sono libri messi all’indice. Solo che a finire nelle schiere dei libri proibiti sono testi per bambini, e l’accusa che fa scattare la caccia alle streghe è di essere gender. Com’è successo a Venezia, dove i libri sono stati tolti dalle bibliotech­e dal sindaco Luigi Brugnaro, anche a Padova la polemica prende fuoco.

Giornata campale, ieri, tra genderisti e anti-genderisti. Si inizia alla mattina con l’incontro di presentazi­one di «Scenari di Carta», rassegna di racconti e letture per ragazzi da tenersi nelle bibliotech­e e nelle scuole di otto comuni del Padovano. Tutto bene, si potrebbe pensare, anche perché non si tratta del primo anno di questa iniziativa. Ma quando il direttore artistico della rassegna annuncia che, tra gli oltre 40 eventi in programma tra settembre e gennaio ci sono tre letture di altrettant­i libri gender, esplode la bomba.

Il consiglier­e provincial­e e sindaco di Casalserug­o Elisa Venturini blocca la conferenza stampa. «Mi dissocio, non sapevo nulla - sbotta - nessuno era stato informato e di questo riferirò al più presto al presidente della Provincia». E così ha fatto. Nessun comunicato ufficiale della Provincia, nemmeno un accenno della rassegna sul sito dell’ente. «Non entriamo nel merito della vicenda - frena il presidente della Provincia Enoch Soranzo - l’associazio­ne ha fatto un’aggiunta rispetto al programma pattuito senza avvertirci. Le aggiunte invece devono essere proposte di volta in volta ai Comuni aderenti».

Il vero campo di battaglia tra gender e anti-gender però non poteva che essere il web, con l’ironia come arma. Dalle 15 di ieri sono apparsi sulla bacheca Facebook del sindaco di Padova Massimo Bitonci centinaia di foto di gattini. E non gattini qualunque, ma con parrucche, in atteggiame­nti ambigui, ironici e caricatura­li. Con qualche giorno di ritardo rispetto a quando il sindaco leghista ha rifiutato una sala comunale all’associazio­ne

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