Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«La nuova Santa Caterina rilancerà Treviso»
Chiusi i lavori al museo, che ospiterà le grandi mostre: «Finanziati anche con gli sponsor». Costi lievitati a 1,6 milioni
TREVISO Fuori, il complesso museale di Santa Caterina è rimasto uguale a sé stesso. Ma dentro, nelle sale espositive, è diventato il museo che l’amministrazione sognava, con spazi rinnovati per la collezione e il patrimonio trevigiano, e altri da destinare a mostre temporanee, quasi 600 metri quadrati modulabili e utilizzabili separatamente o per un unico grande evento. Il 30 ottobre apre la prima mostra della nuova Santa Caterina, una monografica sull’incisore Escher: in due settimane tutti i dettagli che ancora mancano saranno sistemati. I lavori sono durati più del previsto e ora si corre, con la certezza che la città avrà un museo storico con un look più moderno pronto per la stagione da inaugurare. Il costo dell’operazione, dal milione e 225 mila euro iniziale, è lievitato fino a un milione e 600 mila euro a causa di «sorprese» che hanno costretto Comune e imprese ad aggiungere perizie e interventi (soffitti e capriate ammalorati). È anche grazie ai tre sponsor arrivati in soccorso di Ca’ Sugana che il risultato è stato raggiunto, superando il problema dell’ulteriore esborso: la Raccanello, la famiglia Pinarello e Veneto Banca, sfruttando le opportunità dell’Art Bonus, hanno coperto un terzo della spesa. «È un amore profondo quello che lega Treviso al museo di Santa Caterina, è l’inizio di una nuova vitalità che lo caratterizzerà per molti anni – ha detto il sindaco Giovanni Manildo -. Questo è il primo caso di Art Bonus in Veneto, grazie alla generosità di tre mecenati».
L’intervento, oltre alle cinque sale espositive per le mostre temporanee (tre al primo piano, una all’ammezzato e una al piano terra) ha riguardato anche la riqualificazione della sala polifunzionale Coletti e 700 metri quadri di aree servizi al piano terra, fra biglietteria, guardaroba e bookshop; ha riguardato la riorganizzazione delle stanze, l’impianto illuminotecnico, di climatizzazione, antincendio e di sicurezza – perché per ottenere prestiti di opere d’arte internazionali servono precise garanzie - e anche alcuni spazi che accolgono il patrimonio cittadino, la pinacoteca e la galleria. Il percorso delle temporanee inizierà al primo piano per poi scendere, L’ex rimesso a nuovo: cinque le sale espositive sistemate, insieme a impianti e sicurezza
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Il Manildo, l’assessore Franchin e gli sponsor che hanno contribuito a finanziare l’intervento
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convento
sale
Una delle riallestite per le nuove mostre: si parte con Escher, dal 2016 sarà la volta di Marco Goldin in sale modulabili e adattabili alle esigenze dei curatori interessati. Ca’ Sugana punta sulla cultura per rilanciare Treviso, Bailo e Santa Caterina ne saranno i perni. Con la speranza di accogliere sempre più mostre temporanee che valorizzino anche le opere trevigiane.
Entro qualche settimana il direttore del museo Emilio Lippi, orgoglioso padrone di casa, presenterà una guida di Santa Caterina. A curare la pubblicazione sono Silvia e Roberta Rizzato, studiose e appassionate d’arte e cultura trevigiana. Nota di colore: erano state fra le più dure contestatrici delle grandi mostre al museo, entrando in conflitto con Goldin. Pace fatta, in nome di Santa Caterina.
Manildo È l’inizio di molti anni di nuova vitalità