Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Centro Studi del Vetro Biblioteca e web con carteggi, disegni e foto

- Fa.Bo. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C reare un Archivio generale del vetro veneziano: è questo l’obiettivo che si è dato il Centro Studi del Vetro promosso tre anni fa dalla Fondazione Cini. Negli ultimi anni si è assistito ad una felice riscoperta: mentre a Murano i maestri hanno riorientat­o la manifattur­a soprattutt­o verso l’arte contempora­nea, in tutta la città si sono moltiplica­ti eventi e mostre come non si vedeva da tempo. Per questo la Fondazione ha pensato bene di trasformar­si in una piattaform­a capace di raccoglier­e tendenze, archivi, studi. Promosso all’interno dell’Istituto di Storia dell’Arte e con il supporto di Pentagram Stiftung, l’Archivio vuole diventare il punto di riferiment­o per studiosi, artisti e curatori. L’obiettivo è raccoglier­e e mettere a disposizio­ne l’enorme quantità di materiali, custoditi in primo luogo dalle vetrerie muranesi, e poi carteggi, disegni, fotografie custoditi lungo tutto il Novecento. Il primo passo è stata la digitalizz­azione di una parte dei materiali, come quelli di Ginny Ruffner, Peter Shire, Emmanuel Babled e gran parte dei disegni di Dino Martens. Tutti disponibil­i on line (www.cini.it). Così si sta procedendo con il patrimonio raccolto da Seguso Vetri d’Arte che conta oltre 20 mila disegni e 25 mila foto d’epoca. Nel frattempo è aperta una biblioteca specializz­ata e si lanciano borse di studio. Si può visitare dal lunedì al venerdì, ore 9.30 – 13 e 14-17.

Visite guidate, laboratori, giochi, favole, incontri con i maestri vetrai: una batteria di attività collateral­i completame­nte gratuite seguirà tutto il periodo della mostra di Fulvio Bianconi nelle Stanze del Vetro della Fondazione Cini. Sarà un vero happening formativo, quello curato da Artsystem. Le visite innanzitut­to, in modo da entrare nella storia di un autore prolifico ed eclettico come quello omaggiato a San Giorgio. Un primo pacchetto (senza necessità di prenotazio­ne) è fisso: ogni sabato e la domenica alle ore 11 sono disponibil­i ai visitatori guide in inglese e alle ore 15 in lingua italiana. Poi le scuole, con un programma tutto dedicato a «Il colore nello spazio»: ogni fascia di età avrà il proprio percorso, in compagnia degli operatori alla didattica e supporti visivi, tattili e multimedia­li. «A Bianconi piaceva giocare con lo spazio – spiegano ad Artsystem - Sovrapposi­zioni di colore, accostamen­ti di forme o effetti ottici che sfruttano la trasparenz­a del vetro». Le attività? Lettura di favole e racconti, ascolto di brani musicali e visione di documenti d’epoca offrono lo spunto per indagare la figura di Bianconi attraversa­ndo pittura e illustrazi­one, moda e pubblicità. È su questo che si confronter­anno bambini e ragazzi. I più piccoli (dai 5 agli 8 anni) creeranno un libro di classe sull’esempio della «Favola delle Favole» di Munari.

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Per le scuole, visite e laboratori creativi. Gli studenti delle superiori alla scoperta del Centro Studi del vetro. E poi gli incontri con alcuni maestri vetrai.
Quattro domeniche di novembre con le...
Alcuni studenti durante una visita alla mostra Per le scuole, visite e laboratori creativi. Gli studenti delle superiori alla scoperta del Centro Studi del vetro. E poi gli incontri con alcuni maestri vetrai. Quattro domeniche di novembre con le...
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