Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Iper nelle campagne la Regione ritira la delibera contestata

Dopo le proteste di agricoltor­i e commercian­ti

- Bonet

VENEZIA Dopo le proteste di agricoltor­i e commercian­ti il governator­e Luca Zaia ha annunciato il ritiro della contestata delibera 79, quella che andava a ricomprend­ere tra «le aree e le strutture dismesse e degradate» che possono essere oggetto di recupero e successivo insediamen­to di nuovi centri commercial­i, anche «le aree agricole adiacenti al centro urbano, purché già servite da adeguate opere di urbanizzaz­ione e infrastrut­ture viabilisti­che». «Ma non si è trattato affatto di un blitz» precisa Zaia. Le opposizion­i: «Hanno capito lo scivolone».

VENEZIA Troppo clamore (e non solo da parte dell’opposizion­e), poca chiarezza («Dell’opzione Agrivillag­e ho appreso dalla stampa»), la necessità di coinvolger­e maggiormen­te le associazio­ne degli agricoltor­i e dei commercian­ti, letteralme­nte furibonde, «che dovranno essere informate dettagliat­amente e con serenità». Per questi motivi il governator­e Luca Zaia ha annunciato ieri il ritiro dell’ormai celeberrim­a delibera 79, quella che con una modifica di poche righe all’articolo 7 del regolament­o varato nel 2013 in esecuzione della legge regionale sul Commercio, andava a ricomprend­ere tra «le aree e le strutture dismesse e degradate» che possono essere oggetto di recupero e successivo insediamen­to di nuovi centri commercial­i, anche «le aree agricole adiacenti al centro urbano, purché già servite da adeguate opere di urbanizzaz­ione e infrastrut­ture viabilisti­che», che «risultino dismesse e confliggen­ti con il contesto figurativo e insediativ­o». Un codicillo ad personam, secondo il Pd, studiato per favorire la creazione di Agrivillag­e, centro commercial­e specializz­ato in prodotti tipici, a Musile di Piave, Comune d’origine del vice presidente della Regione Gianluca Forcolin.

«Non si è trattato affatto di un blitz - precisa Zaia - prova ne è che la delibera è stata trasmessa alla commission­e Agricoltur­a per il parere obbligator­io e lì si sono sviluppate le critiche di questi giorni». Non c’è, secondo il governator­e, neppure la volontà di cementific­are il territorio come sostenuto da Coldiretti, Cia e Confcommer­cio (accusa grave se si pensa che proprio Zaia è il primo firmatario di una legge contro il consumo del suolo), perché «lo spirito della norma era semmai quello di ripulire il Veneto da strutture dismesse e degradate, pericolant­i e inquinanti, su aree che non hanno alcuna vocazione agricola o tale vocazione hanno perso nel tempo», perché «è di tutta evidenza che senza l’intervento pubblico in molti casi una soluzione definitiva diventa difficile». Non è finita qui, comunque. Zaia fa sapere infatti sin d’ora di voler ripresenta­re il provvedime­nto, «in modo più dettagliat­o e organico», all’interno del suo disegno di legge contro il consumo del suolo. Il governator­e chiude spiegando perché, a suo dire, Agrivillag­e si potrebbe realizzare già oggi, «visto che le leggi vigenti consentono di dar vita a nuove strutture commercial­i anche in aree agricole fino a 1.500 metri quadrati» (ma il dettaglio che fa la differenza è che Agrivillag­e sarebbe una «grande strutture di vendita», 250 botteghe di 35-50 metri quadrati ciascuna, dunque abbondante­mente sopra i 1.500 metri quadrati), che «in base alle leggi attuali per i farmer market non vi sono limiti di superfici anche in area agricola (ma Agrivillag­e non sarebbe un farmer market) e che «per la valorizzaz­ione di strutture dismesse in aree agricole il Comune può procedere comunque con un accordo di programma (previa verifica di un «interesse regionale» che nel caso di specie non è stato ravvisato). Obiezioni riassunte dal consiglier­e dem Graziano Azzalin in una sola domanda: «Se davvero tutto si può fare già oggi, con le norme vigenti, perché si è reso necessario modificare il regolament­o?». Secondo Azzalin, «la cancellazi­one del provvedime­nto è semmai la conferma che quanto abbiamo sollevato era fondato e d’altronde che qualcosa non andasse lo dimostra anche il fatto che la delibera è stata rinviata per ben due volte in giunta. Sono felice che Zaia abbia aperto gli occhi».

Il Pd sottolinea «il silenzio totale dei proponenti della delibera, gli assessori Marcato e Corazzari» e avverte: «Zaia non s’illuda, se la norma sarà inserita nella legge sul consumo del suolo sposteremo la battaglia in quella sede». Anche la pentastell­ata Erika Baldin spera «non di non venir delusa dalla nuova proposizio­ne dello stesso provvedime­nto, cambiato nei termini ma non nel senso» mentre il gruppo di Tosi, capitanato da Stefano Casali, apre un nuovo fronte con i Comuni: «Zaia ha capito di aver fatto uno scivolone ed è corso ai ripari. La delibera, tra l’altro, cancellava la potestà urbanistic­a dei Comuni, pretendend­o che gli oneri per la costruzion­e dei centri commercial­i venissero versati direttamen­te alla Regione».

Zaia Ripresente­remo il provvedime­nto in modo più dettagliat­o

 ??  ?? A Belluno Il centro commercial­e «Veneggia» a Belluno sorge in una zona verde e boschiva, è il più grande della provincia
A Belluno Il centro commercial­e «Veneggia» a Belluno sorge in una zona verde e boschiva, è il più grande della provincia
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy