Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Per Veneto Banca causa da 40 milioni
Nuova ispezione di Bankitalia a Montebelluna. Bpvi, «timbro» Bce sulla svolta di Iorio
Maxi causa da oltre 40 milioni per le azioni non vendute di Veneto Banca. Ne dà notizia la stessa popolare, insieme all’inizio di una nuova ispezione di Bankitalia. Intanto Bce definisce «un successo» i controlli su Bpvi.
TREVISO Veneto Banca, sul nodo delle azioni maxi-causa da 40 milioni. E intanto Bankitalia torna a Montebelluna. Che i rapporti tesissimi tra la popolare e i soci siano il vero scoglio da superare per il via libera alla trasformazione in spa nell’assemblea del 5 dicembre, e alla quotazione in Borsa con successivo aumento di capitale nel 2016, è assodato. Il nodo restano le azioni invendibili e svalutate di oltre il 20% già ad aprile e che in prospettiva subiranno altri pesanti tagli nei valori con il percorso approvato la scorsa settimana. Le cause sono già aperte. Anche per importi rilevanti. A darne notizia è la stessa Veneto Banca, nei supplementi ai prospetti informativi depositati stavolta alla Borsa del Lussemburgo il 28 settembre. E tra gli elementi ritenuti rilevanti per i risparmiatori, oltre alle 567 cause per interessi composti al 30 di giugno, «208 delle quali per cifre non specificate si legge nel documento - ed altre per cifre dichiarate e complessivamente vicine ai 72 milioni», c’è anche il dettaglio della causa sulle azioni.
Un procedimento legale iniziato già a dicembre 2013, in cui i ricorrenti si sono rivolti al giudice per ottenere una decisione che dichiari la violazione degli accordi da parte della banca, «per aver acquistato da terzi o negoziato azioni proprie - spiega il documento - senza averlo fatto precedentemente con le azioni ordinarie dei ricorrenti, che ne avevano fatto richiesta formale». L’obiettivo dei ricorrenti è ottenere una decisione che dia per trasferite le azioni. Con ordine conseguente a Veneto Banca di pagare il corrispettivo «valutato in 41,4 milioni di euro» o in alternativa i danni «per non aver eseguito l’ordine di vendita». «L’effetto non è enorme: parliamo dell’1% del capitale», è il commento secco dell’Ad di Veneto Banca, Cristiano Carrus, a margine dell’assemblea di Unindustria Treviso, il 10 ottobre.
Intanto le autorità di controllo non mollano. Sempre i documenti depositati in Lussemburgo dicono che Banca d’Italia ha iniziato una nuova ispezione il 22 settembre. Stavolta dell’Unità di informazione finanziaria che si occupa di riciclaggio. E che siano le autorità di controllo il motore alle spalle delle popolari venete non quotate lo mostra anche il caso di Popolare di Vicenza. Ieri la presidente della vigilanza unica della Bce, Daniele Nouy, ha definito «Una storia di successo l’attività di supervisione di Bce su Popolare di Vicenza», dicendosi poi «fiduciosa sul nuovo management» guidato da Francesco Iorio.