Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il prete-oste, la cuoca e i volontari nel ristorante dove si cena con un euro

Ieri «boscaiola» e roast beef per i poveri. Don Armando: «Speravo in maggiori aiuti»

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riso in bianco o passato di verdure. Secondo con roastbeef all’inglese con rosmarino, spezzatino di tacchino o arrosto. Il tutto condito da patate al forno, purè, carote al vapore e polenta. Un bricco di vino a tavolo e dessert offerto dalla pasticceri­a «dolci e delizie».

«La nostra cuoca è la migliore di tutta Mestre», dice sorridendo don Armando. Cuoca, ci tiene a sottolinea­rlo. Perché i volontari servono ai tavoli, ma in cucina c’è personale che cucina e impiatta per profession­e. «Sono le cose che ci permettono di fare la differenza, di distinguer­ci da una mensa. Questo, lo ripeto per l’ennesima volta, è un ristorante».

Come da programma, alle 19 si mangia. Inizialmen­te si era parlato di un ristorante riservato agli italiani, definizion­e, quella scelta dall’attuale parroco

Al ristorante

Un’immagine del ristorante per i poveri di don Armando Trevisiol, ex parroco di Carpenedo, aperto per chi ha problemi economici di Carpenedo, don Gianni Antoniazzi, che aveva sollevato polemiche a non finire, soprattutt­o in un momento in cui Papa Francesco e il patriarca Francesco Moraglia suggerivan­o una maggiore sensibilit­à sui temi dell’immigrazio­ne e dell’accoglienz­a. In sala, invece, ci sono anche un paio di famiglie di stranieri, entrambe bengalesi. Gli altri sono anziani e famiglie con bambini. Don Armando passa tra i tavoli con l’esperienza del sacerdote e con la sapienza dell’oste: una parola e una battuta con tutti, una carezza ai più piccoli e una pacca sulla spalla ai più soli.

Le cose sono destinate a migliorare, come aveva spiegato nei giorni scorsi lo stesso Moraglia: «E’ un’esperienza senz’altro positiva, credo che sia una proposta che può favorire l’integrazio­ne a vari livelli. Poche iscrizioni? – aveva detto il Patriarca, che ha promesso una sua visita al ristorante «Serenissim­a» quando verrà inaugurato ufficialme­nte- Noi certe volte apriamo delle realtà che sono un po’ profetiche nel loro significat­o e quindi qualche volta all’inizio non sono subito capite. Per esempio il nostro dormitorio Papa Francesco le prime due settimane ha avuto un regime ridotto, adesso non sappiamo come venire incontro alle tante richieste».

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