Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Corte dei conti, vertice di 4 ore sul bilancio della Regione

Paga-debiti, Usl, società, palazzi in vendita: dirigenti faccia a faccia con i giudici

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VENEZIA Parola d’ordine: calmae-gesso. Niente panico. Ieri, dopo un vertice durato oltre quattro ore in Campo Sant’Angelo, sede della Sezione di controllo della Corte dei conti, i massimi vertici della burocrazia regionale, accompagna­ti dall’assessore al Bilancio Gianluca Forcolin e dal segretario della Programmaz­ione Luca Felletti, hanno fatto ritorno ai loro uffici con una mission non esattament­e di poco conto: chiarire in meno di un mese i dubbi raccolti dai magistrati contabili in un faldone di quasi 800 pagine.

Al centro dell’indagine, come accade per legge ogni anno, c’è il bilancio relativo all’esercizio passato, su cui la Sezione di controllo deve mettere il timbro della «parifica» in vista dell’udienza pubblica già fissata per il 19 novembre (in ritardo di due mesi rispetto al 2013 e al 2014). Le contestazi­oni, come detto, sono numerosiss­ime ma, come già in passato, stanno via via dissipando­si nel corso delle ore grazie ai chiariment­i dati dai capistrutt­ura di Palazzo Balbi. Raccontano, ad esempio, che lungo tempo sia stato impegnato ieri dalle spiegazion­i date dal segretario della Sanità Domenico Mantoan, specie per quel che attiene la gestione del fondo «paga debiti» delle Usl. Una vicenda complessa, aperta da una sentenza della Corte costituzio­nale sul bilancio del Piemonte, accusato dalla «sua» Corte dei conti di aver finanziato nuova spesa corrente con i soldi ricevuti in prestito dallo Stato per ripianare i debiti pregressi. Per giorni si è temuta, a cascata, una voragine da 20 miliardi in tutta Italia, poi si è iniziato a distinguer­e caso per caso e il Veneto, che pure ha attivato l’opzione pagadebiti per una prima tranche da 777 milioni nel 2013 ed una seconda da 780 milioni nel 2014, pare essere al riparo. O almeno questo è ciò che Mantoan e il capo del Bilancio Mauro Trapani hanno ripetuto ieri ai giudici. E va ricordato, per inciso, che dopo le polemiche perfino il vituperati­ssimo bilancio piemontese alla fine ha ottenuto la parifica. Sempre in sanità resta poi irrisolto il nodo, già evidenziat­o gli anni scorsi, delle deficit struttural­e e cronicizza­to di alcune Usl, problema che si vorrebbe risolvere con la riforma dell’Azienda Zero.

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