Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Imprenditore «dona» aziende e conti correnti per non pagare l’ex moglie
TREVISO Un’azienda di vendita carburanti e alcune società immobiliari, senza contare i conti correnti con centinaia di migliaia di euro. Ma a fronte di queste proprietà ha finto di vivere al limite della sussistenza con una dichiarazione dei redditi da 1500 euro con la quale un 55enne imprenditore ha giustificato l’impossibilità di versare gli alimenti all’ex moglie, dal 2011 ad oggi.
Come ci è riuscito? Secondo il tribunale di Treviso che ieri lo ha condannato a cinque mesi di reclusione convertiti in multa, liberandosi di tutte le sue proprietà attraverso presunte donazioni dei suoi beni alla madre e ai fratelli. A denunciarlo era stata proprio l’ex moglie, 54 anni, che, ben conoscendo il valore delle proprietà del marito e il suo tenore di vita, non poteva accettare di non vedersi riconosciuto quell’assegno di mantenimento stabilito dal tribunale in sede di separazione per lei e per i due figli.
L’uomo in questi anni ha pagato solo per uno dei due ragazzi, minorenne, ma neanche un euro alla moglie che, assistita dall’avvocato Giuseppe Basso, lo ha portato in tribunale. Una perizia di un consulente tecnico nominato dal giudice ha ricostruito lo stato patrimoniale dell’uomo tra conti correnti nei quali centinaia di migliaia di euro improvvisamente erano spariti e quote societarie di cui l’imprenditore, al momento di separarsi, si sarebbe disfatto attraverso presunte donazioni ai familiari.
Un comportamento che lo ha portato alla condanna, cinque mesi di reclusione convertiti in multa e una provvisionale di 58 mila euro per l’ex moglie.