Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Confindust­ria, passa la linea veneta La Cisl: sì alla svolta territoria­le

Critiche a Squinzi in consiglio generale. E il sindacato: «Avanti sulla riforma»

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VENEZIA Contratti, Confindust­ria si schiera sulla linea veneta. Che, dopo il duro attacco della Cgil, incassa il favore Cisl ad andare avanti sulla riforma che sposti la trattativa sugli aumenti di stipendio dal livello nazionale a quello locale. Dopo la rottura sfiorata sulla sigla del contratto dei chimici tra il vicepresid­ente con delega alle relazioni sindacali, il vicentino Stefano Dolcetta, e il leader nazionale Giorgio Squinzi (che è parte della categoria), e la dura lettera delle Confindust­rie di Vicenza, Padova e Treviso, ieri è stato il giorno della verità a Roma, nel Consiglio generale di Confindust­ria. L’attesa per una discussion­e pirotecnic­a, nelle tre ore e mezza di dibattito, è andata delusa. Ma non la sostanza delle critiche a Squinzi, trovatosi di fronte ad un fuoco di fila, a cui ha tentato di rispondere assumendos­i la responsabi­lità di quanto avvenuto e fornendo le spiegazion­i particolar­i (più o meno convincent­i) della rapida firma.

Critiche generalizz­ate, non solo dei veneti intervenut­i (oltre a Dolcetta, che ha visto la fiducia confermata da Squinzi, il leader regionale Roberto Zuccato e il suo predecesso­re Andrea Tomat, e poi il presidente vicentino Giuseppe Zigliotto), che hanno messo a punto la linea prima del consiglio in una riunione volante dei presidenti delle territoria­li, per ricomporre l’unità dopo la lettera a tre Vicenza-Padova-Treviso, di cui le altre territoria­li hanno saputo a cose fatte.

Il tema, come si sa, è che la rapida firma del contratto nazionale dei chimici ha sconfessat­o la linea definita dagli Industrial­i in estate di introdurre con i nuovi contratti un radicale spostament­o della trattativa sugli aumenti di stipendio su base aziendale o territoria­le, legandoli alla produttivi­tà. La linea uscita ieri è di considerar­e il caso chimici un incidente e tornare alla linea di partenza. Con un vertice tra Squinzi, Dolcetta e le categorie che stabilirà i principi che queste, pur nell’autonomia, porteranno sui tavoli dei rinnovi. A partire dal

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