Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
DALLE ICONE ALLA NUOVA PITTURA LA METAMORFOSI DI UN GENIO NELL’ITALIA DEL CINQUECENTO
Gli orari
La mostra chiude il 10 aprile 2016 Orari di apertura: da martedì a venerdì 9–19, sabato e domenica 9– 20, lunedì chiuso Da Ponte e la sua maestria di notturni o d’interni bui, in mostra Allegoria del fuoco da Montecarlo, giocano un ruolo incisivo sulla maturazione della nuova pittura di El Greco, come ben si delinea in El Soplon (1570 circa) dalla Coleccion Colomer di Madrid, così come, per atmosfere di quotidiana intimità alla Bassano, in Adorazione dei pastori (1570) dal Willumsens Musem di Frederikssund. A Parma Dominikos restò colpito dal Correggio (come da sue note sul tomo delle Vite vasariane) e dal Parmigianino - vedremo in mostra l’uno con una inedita Madonna di San Zaccaria da collezione privata inglese, l’altro con una piccola, delicatissima Sacra famiglia; a Roma, vide e criticò il Michelangelo della Sistina, si inimicò il Farnese e la committenza ricca: da qui, luglio 1572, se ne perdono le tracce fino al suo arrivo in Spagna.
Del periodo romano di El Greco vediamo la splendida Guarigione del cieco in cui si riconoscono le Terme di Diocleziano e le figure in abiti cinquecenteschi di Alessandro Farnese junior e Juan de Austria, protagonisti a Lepanto. Di recente attribuzione è in mostra Santa Maddalena penitente dal Museu de Montserrat, quasi monocroma, accanto al magnifico Apparizione della Vergine a San Lorenzo, (157677) da Monforte de Lemos.
Si giunge infine al parallelo con la modernità: Bacon e Picasso raffrontati con la parata delle quattro Crocifissioni, di cui tre da collezioni private e una dal Zurbaran Trust di Auckland, e al dittico dalla galleria Barberini di Roma Adorazione dei Pastori e Battesimo di Cristo, dove il genio di El Greco riesce nell’impossibile dialogo tra l’ineffabilità divina della icona ortodossa e il linguaggio umano della pittura sacra rinascimentale.