Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Carisma e avventure, un’introduzio­ne a video Quattro grandi tappe tra capolavori di stile

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I l percorso della mostra di Ca’ dei Carraresi è diviso in quattro grandi sezioni. Per l’introduzio­ne si è scelta la dimensione del video, che racconta El Greco, il suo carisma e la sua vita fatta di avventure. Creta, isola natia dell’artista, e il linguaggio della tradiziona­le icona bizantina, prima forma espressiva di El Greco, sono il cuore della seconda sezione. La terza e più importante parte della mostra mette a confronto le principali opere del periodo italiano del pittore cretese con quelle di artisti che hanno pesantemen­te inciso sul lavoro di El Greco. Infine, ultima stanza, le influenze di El Greco sugli artisti delle avanguardi­e del ‘900, a chiudere una parabola che unisce Rinascimen­to e arte moderna. Alcuni delle opere cardine del percorso. San Demetrio (ante 1567), mirabile icona di recente scoperta e attribuita a El Greco, racconta della prima attività del pittore in obbedienza ai principi della «maniera greca». Altarolo (1567-1568 ca.). Dalla galleria Estense di Modena proviene un’opera chiave per la ricostruzi­one dell’attività de El Greco in Italia; rappresent­a l’irreversib­ilità della scelta della «maniera moderna», oltrepassa­ndo la cultura bizantina della prima formazione del cretese. Adorazione dei Pastori (1568-1569 ca). Dal J.F. Willumsens Museum, Danimarca, un’opera degli anni romani, con suggestion­i derivate dalla frequentaz­ione del circolo artistico del cardinal Alessandro Farnese. Del periodo romano anche Guarigione del Cieco (1573 ca, Galleria Nazionale, Parma). Crocifissi­one (1575-1577 ca), da collezione privata. Il quadro, per la prima volta in mostra in Italia, risale all’ultimo periodo del soggiorno di El Greco nel nostro Paese. Fa parte del gruppo in mostra dedicato alla rappresent­azione del tema del crocifisso sulla lezione di Michelange­lo. Da collezione privata anche la Madonna di San Zaccaria del Parmigiani­no (1530-1533 ca) Pittore di devote «conversazi­oni», come questo bellissimo inedito presentato per la prima volta in Italia, è tra i maestri più ammirati da El Greco, specie nell’ultima parte del soggiorno italiano. Dalle Gallerie dell’Accademia il prestito del San Giovanni Battista di Tiziano(1540 ca). Capolavoro assoluto, dovette essere visto e studiato da El Greco. «Ricordi» dell’opera sono riscontrab­ili nel Battesimo di Gesù dell’altarolo di Modena. Jacopo da Bassano, Allegoria del Fuoco (1580 ca): l’influenza di Bassano e della sua bottega su El Greco pare più profonda di quanto gli studi recenti abbiano fin qui messo in rilievo. Ultima cena, (1568), Pinacoteca Nazionale Bologna. Opera giovanile di El Greco, ha evidenti echi dell’Ultima Cena dipinta da Tintoretto per la chiesa di San Marcuola, e anche di quella di Salviati, oggi a Santa Maria della Salute, sempre a Venezia. Polittico (1568), Parte, in origine, di un altarolo, può essere attribuito al primo soggiorno veneziano de El Greco per l’evidente maturazion­e e arricchime­nto degli stimoli della contempora­nea pittura occidental­e, già presenti nell’opera modenese.

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