Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Le Damigelle d’Avignone e la Crocifissione di Bacon Due «primizie» mondiali
M etamorfosi di un genio riserverà allo spettatore, oltre a una panoramica sul periodo italiano del giovane El Greco e sui richiami della sua opera nei moderni, una doppia anteprima mondiale assoluta. Ca’ dei Carraresi ospiterà per il periodo della mostra il capolavoro Les Demoiselles d’Avignon (in foto) di Pablo Picasso. Picasso scrisse di essere rimasto colpito da due quadri di El Greco, La Sepoltura del Conte di Orgaz e l’Apertura del Quinto Sigillo, la cui influenza sulle Damigelle è chiarissima. Lo stesso descrive El Greco come l’unico pittore cubista prima di lui. Il cartone,2.53 per 2.33 metri le dimensioni, è frutto di un progetto che ha unito Picasso, il mecenate americano Nelson Rockefeller, vicepresidente degli Usa nell’era Ford, e l’artista francese madame Jacqueline de la Baume Durrbach. E’ appunto la base per la realizzazione, secondo l’antica arte della tessitura, di uno dei 19 arazzi ispirati alle opere più famose dell’artista spagnolo.
L’altra anteprima mondiale è un’opera a tema «crocefissione» di Francis Bacon. Bacon diciottenne, quando ancora non dipingeva, vede alla galleria Rosenberg di Parigi cento disegni di Picasso, tra cui i preparatori per la Crocefissione del 1930. Rimane folgorato: «Cercherò anche io di fare il pittore», scrive. Disagio sociale e dramma interiore: nelle crocefissioni di Bacon tornano la distorsione delle figure e la drammatica resa esistenzialista così viva nelle composizioni de El Greco. (r.piv.)