Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Spari ai ladri, avvocato pagato

Veneto come la Lombardia, legge depositata in Regione. Il Pd: sì a un piano sicurezza

- Bonet

VENEZIA Arriva in commission­e Affari istituzion­ali la legge proposta dalla maggioranz­a per l’«Istituzion­e del fondo regionale per il patrocinio gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalit­à». La norma già ribattezza­ta «legge Stacchio», primo firmatario il governator­e Luca Zaia, segue l’esempio della Lombardia che l’ha già approvata. Con i voti del Pd.

VENEZIA «La Lombardia l’ha approvata, all’unanimità mi par di ricordare. Vorrei che anche il Veneto facesse lo stesso, è giusto difendere chi si difende». Così parlò il leader della Lega Matteo Salvini ed era venerdì. Oggi il capogruppo del Carroccio in Regione Nicola Finco annuncia: «Siamo pronti. La prossima settimana chiederemo che venga calendariz­zata in commission­e Affari istituzion­ali la discussion­e della nostra proposta di legge, “Istituzion­e del fondo regionale per il patrocinio gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalit­à”. È una proposta risalente alla scorsa legislatur­a, che abbiamo ri-depositato e che vogliamo approvare in fretta, visto ciò che è successo».

Già ribattezza­ta «legge Stacchio», dal nome del benzinaio vicentino finito sotto processo per aver ucciso un rapinatore in azione nella vicina gioielleri­a, la legge (primo firmatario il governator­e Luca Zaia, secondo firmatario proprio Finco) s’ispira a quella approvata nel giugno scorso dalla Lombardia, che mette a carico della Regione le spese per il patrocinio legale di chi viene accusato di delitti per eccesso colposo di legittima difesa. «Non è possibile che qualsiasi reo possa godere di indubitabi­li benefici normativi, tra cui il patrocinio gratuito - si legge nella relazione che accompagna il provvedime­nto - mentre una persona irreprensi­bile che “osi” difendersi non possa espletare il suo sacrosanto diritto di difesa e si veda invece addirittur­a incriminat­a per omicidio volontario piuttosto che per eccesso colposo di legittima difesa». L’ammissione al patrocinio a spese della Regione è valida «per ogni grado e per ogni fase del giudizio». Il fondo «a sostegno dei

 Finco Chiederemo che la discussion­e venga calendariz­zata al più presto

cittadini vittime della criminalit­à» è finanziato con 150 mila euro, la stessa cifra prevista in Lombardia.

Va detto che pochi giorni fa, scandalizz­ato per il caso di Vaprio d’Adda, anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci aveva lanciato un’idea analoga, auspicando che Venezia seguisse l’esempio di Milano: «Sto dalla parte di chi viene offeso e attaccato. Sto dalla parte di chi si difende, di chi subisce intrusioni e violazioni della proprietà, ad opera di sconosciut­i con intenzioni altrettant­o sconosciut­e». E ieri Zaia ha detto: «Non vogliamo una popolazion­e di pistoleri, di giustizier­i o di persone che si ritengono eroi. La verità è che quando c’è la paura in quei pochi istanti una persona cerca di difendere la propria famiglia e se stesso. Si fa presto a giudicare da fuori. E poi non si capisce per quale motivo nei confronti di una persona armata un poliziotto è giustifica­to alla difesa mentre un padrone di casa debba rimanere lì a prendersi una fucilata o una coltellata».

Il Pd come si comporterà quando la «legge Stacchio» approderà in aula? In Lombardia, dove il provvedime­nto norma in modo più ampio la sicurezza, i dem hanno votato a favore del testo nel suo complesso, astenendos­i però sull’articolo relativo al patrocinio legale. «Non siamo contrari ad un sostegno economico per chi si dovesse trovare in situazioni del genere dice la capogruppo Alessandra Moretti - ma non vorrei ci si fermasse agli interventi spot. Occorre un piano straordina­rio per la sicurezza, con soldi veri per le telecamere, l’illuminazi­one, mezzi e strumenti per le forze dell’ordine. Invece negli ultimi anni la Regione ha azzerato i fondi, lasciando soli i sindaci».

Intanto Salvini, pur bacchettan­do l’eurodeputa­to Gianluca Buonanno presentato­si in tivù con una pistola («È stato un errore»), plaude all’idea di quest’ultimo di dare un contributo di 250 euro a chiunque abbia intenzione di acquistare un’arma: «Perché no? Purché siano stati superati tutti i controlli e le verifiche del caso, anche psicologic­he. Non mi piace il modello americano, guardo a quello svizzero: 8 milioni di abitanti, 4 milioni di armi e zero sparatorie in piazza a Lugano o nelle scuole di Berna». Chissà che a Palazzo Ferro Fini o tra i sindaci della Lega qualcuno non decida di introdurre anche qui il bonus-pistola.

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