Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fiera piena, stanze a 900 euro polemiche per il caro prezzi

IL CASO PADOVA I PREZZI DEGLI HOTEL Ressa agli stand di «Auto e moto d’epoca», polemica per le speculazio­ni: «Mai prenotare all’ultimo»

- M.N.M. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Il Salone di auto e moto d’epoca ha attirato a Padova migliaia di visitatori e i prezzi degli alberghi sono lievitati, anche più del doppio. Fino all’acuto di una stanza dell’hoteln Patavium, 3 stelle, venduta a 900 euro on line. «Un errore», dice il titolare. Ma gli albergator­i ammettono: «Evento clou, normale alzare i prezzi».

PADOVA In una città-fantasma, come denunciano spesso gli esercenti, dove eventi ormai non ce ne sono più, cinema in centro ne sono rimasti due e dopo le 22 diventa molto difficile mangiare fuori, il secondo appuntamen­to di punta dell’anno dopo la festa di Sant’Antonio si trasforma in una specie di Eldorado per l’economia locale. Con il Salone di auto e moto d’epoca, di scena da giovedì a oggi, Padova finalmente si riempie di gente, dopo una vita ritornano tedeschi, austriaci e perfino inglesi e i prezzi degli alberghi lievitano. Pure troppo: fino a venerdì alcuni hotel del centro li hanno più che raddoppiat­i, per poi ridimensio­narli ieri, per la rabbia degli organizzat­ori della fiera. «Capisco i promotori e il loro timore di perdere clienti, io stessa non approvo chi se ne approfitta e ammetto di non avere mai visto i picchi tariffari di questi giorni, ma bisogna anche comprender­e che tutto ciò è il frutto della disperazio­ne della categoria — dice Monica Soranzo, presidente di Federalber­ghi Padova —. Le strutture recettive della città stanno accusando un calo di entrate che dura da tempo e sono in grossa difficoltà, al punto da praticare durante l’anno listini al di sotto della media nazionale. Chiaro però che quando un affamato vede finalmente un po’ di polpa ci si butti sopra. Padova in quattro giorni è rinata, ci vorrebbero più occasioni del genere, ma il Comune non ci aiuta — rileva Soranzo — eventi non ne organizza e ha cancellato i pochi esistenti». E allora venerdì è capitato di vedere su un portale specializz­ato una stanza dell’Hotel Patavium, tre stelle, venduta a 900 euro. «E’ stato un errore, cancellato appena ce siamo accorti — spiega il titolare Pietro Pulin — siamo presenti su diversi siti e non è la prima svista. Per esempio in due occasioni ho dovuto dare una junior suite a 9 euro anziché a 130, perché su Internet era apparsa tale quotazione. In ogni caso un albergo può praticare i prezzi che vuole, non ci sono più i massimali per categoria di un tempo, quindi in bassa stagione una doppia scende anche a 75 euro ma in settembre e ottobre, con giugno periodi di punta, il costo sale di 20/30 euro. E’ normale, succede in tutto il mondo. Provate a vedere quanto costa pernottare a Milano adesso, con Expo, o durante la settimana della moda: una camera lievita da 200 a 400 euro a notte. Anche se per una volta alziamo i prezzi a gente disposta a spendere 700mila euro per un’auto d’epoca, non è un delitto». Ed è il ritornello comune, in queste ore: «Se pratichiam­o prezzi più alti è perché le stanze si vendono comunque. Anzi, tanti clienti erano disposti a pagarle anche di più pur di trovare posto a Padova». Non è finita: le grandi catene cambiano prezzi anche ogni giorno, a seconda dell’occupazion­e, dei giorni della settimana, degli eventi. «E’ vero, ma ricordiamo pure che una struttura recettiva deve sopportare costi importanti tutto l’anno e quindi è tendenza mondiale prevedere un elastico di prezzi — sottolinea Marco Michielli, presidente di Federalber­ghi Veneto —. Durante l’anno vendo a 60, in bassa stagione abbasso a 30 ma quando posso arrivare a 120 lo faccio. E la gente lo sa, il mercato è libero, certo non bisogna esagerare e se qualcuno a Padova lo ha fatto me ne dispiaccio, soprattutt­o per lui, perché così perde clienti». E allora, per tutelare il consumator­e, l’associazio­ne di categoria lancia la campagna «Fatti furbo!». «Per avere le quotazioni più basse consigliam­o di prenotare telefonand­o direttamen­te in hotel e con un certo anticipo — suggerisce Claudio Scarpa, direttore degli albergator­i di Venezia — soprattutt­o per eventi clou, come la Mostra del Cinema, la Biennale, Capodanno e Carnevale. Si risparmia fino al 25%». Ma c’è anche chi mantiene sempre lo stesso tariffario, come l’hotel Eden di Padova, una stella: tra 60 e 75 euro a notte. «Siamo gli unici a perseguire questa politica di trasparenz­a ed etica, non ci piace fare gli avvoltoi — conferma Simonetta Fincato, proprietar­ia insieme al fratello —. Non è giusto, anche perché siamo vicini all’ospedale. Anzi, in questi giorni in città c’era anche il congresso dei giovani avvocati, ai quali abbiamo abbassato i prezzi fino a 40 e 50 euro per una singola. E anche per noi è dura sopravvive­re, ma la legge della jungla non è la nostra».

 L’Hotel Patavium In altri periodi dell’anno i listini sono più bassi della media ma questa è alta stagione, normale ritoccarli di 20-30 euro L’Hotel Eden Noi manteniamo lo stesso tariffario tutto l’anno, la politica della jungla non ci piace. Questione di etica

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