Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bcc unica Centromarca-Treviso Tre in lizza al Credito Trevigiano
Oggi assemblea rovente per eleggere il cda dell’istituto di Vedelago
TREVISO Ieri è andata a dama la seconda fusione dell’anno nel sistema veneto delle Bcc, quella fra Centromarca e la Cassa rurale di Treviso: dal 1. gennaio la realtà unica opererà con 27 sportelli in 17 Comuni nel Treevigiano, con 1,5 miliardi di euro di masse gestite. Oggi, invece, è il giorno del ritorno alla gestione ordinaria del Credito Trevigiano di Vedelago, dopo 16 mesi di commissariamento. Se a questo si unisce l’operazione di domenica scorsa, con l’incorporazione di Banca Atestina di Este, nella Bcc Prealpi di Tarzo, con la nascita della prima Bcc del Veneto (4,2 miliardi di euro tra raccolta e impieghi), si può sostenere che per questo primo anno di manovre sulla scena sono state le banche del Trevigiano. Altre aggregazioni dovrebbero accelerare con il decreto di riforma delle Bcc atteso entro Natale.
«Da quel momento l’impronta che il governo vorrà imprimere – è il punto di vista di Tiziano Cenedese, numero uno di Centromarca – dovrebbe contribuire a pilotare le strategie che entro un paio d’anni ridurranno le sigle delle Bcc a un terzo delle attuali». Le quali, nel frattempo, da 32 sono già diventate 30. E 29, se si considera la prossima acquisizione di Banca Padovana, la maggiore del Veneto con masse per 3,8 miliardi, da parte di Bcc di Roma. «Nel risiko entreremo probabilmente ancora anche noi ma non subito - aggiunge Cenedese -. Una volta messa a regime la nostra macchina, in cui osserviamo già un buon allineamento fra le due reti accorpate, e considerate le direttive centrali, inizieremo a pensare se e come essere protagonisti».
Le assemblee dei due istituti si sono concluse con 521 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astensioni alla Cassa di Treviso, e con un consenso di 724 più 4 astensioni a Centromarca. Tutto liscio, in sostanza.
Condizione che certo non si replicherà oggi, a Montebelluna, dove i soci del Credito Trevigiano (2,3 miliardi di masse gestite), sono chiamati a designare i nuovi amministratori, in una partita a tre per la presidenza. La lista «corazzata» spinta dai commissari è guidata da Piero Pignata, avvocato trevigiano, già sindaco di Vedelago e colonnello dei dorotei della Dc di Carlo Bernini negli anni Ottanta. Il suo punto debole è esser solo da pochi giorni; quello di forza è nella strutturazione «scientifica» della lista collegata di consiglieri. Fra questi, probabile prossimo vicepresidente operativo, c’è anche Ilario Novella, leader della Federazione veneta Bcc, che, per i maligni, punta al cda per mettere al sicuro la carica regionale, terminati i mandati da presidente nella vicentina San Giorgio. «Per quel che mi riguarda, presentarsi a un’assemblea con altri 20 concorrenti significa mettersi in gioco alla grande – è la sua replica secca –. Voglio solo offrire la mia esperienza per rilanciare questo importante istituto e rendere orgogliosi tutti i suoi collaboratori. Preferirei non vi fossero polemiche sul mio conto e le mie banche, che sono per me un bene prezioso».
E infatti Renato Mason, segretario della Cgia di Mestre, secondo candidato, si limita all’ironia. Prendendo a prestito il linguaggio ecclesiale liquida Novella chiamandolo Instrumentum laboris, cioè il documento che detta regole e contenuti nei Sinodi, categoria nella quale, sempre secondo Mason, può essere fatta rientrare l’assemblea odierna. «Per il resto – aggiunge - i soci votino pure chi vogliono: non faccio campagne elettorali». Un gran lavoro lo ha svolto invece il terzo aspirante, Agostino Zanella, intermediario immobiliare in pensione che dice di essersi recato in quasi tutte le filiali: «L’appello ai soci è di uscire dalla narcosi,venire a votare e non rassegnarsi a ciò che succede nelle banche qui attorno. Per dire, ho 1.200 azioni di Veneto Banca e non capisco come tanta gente nelle mie condizioni sia andata a fare la claque a Vincenzo Consoli in aprile. La mia colpa nel Credito Trevigiano è di esserne socio da 35 anni ma di non essermi preoccupato per tempo. Ora voglio dedicargli tutto il mio tempo».