Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Padova, ora gli studenti timbrano il cartellino
All’università come al lavoro: anche gli studenti hanno iniziato a «timbrare il cartellino». Succede all’Università di Padova e (per ora) riguarda le matricole di Medicina: l’Ateneo ha introdotto un sistema informatico che rileva le presenze a lezione per calcolare il tasso di frequenza ai corsi e stabilire chi può iscriversi all’esame.
PADOVA Fino all’anno scorso c’era il foglio delle firme all’ingresso in aula e l’appello del docente a fine lezione, ora ci sono due lettori a muro come negli uffici dei dipendenti pubblici. E anche gli studenti hanno iniziato a «timbrare il cartellino».
La rivoluzione arriva dall’Università di Padova e (per ora) riguarda le matricole di Medicina: l’Ateneo ha introdotto un sistema informatico che rileva le presenze a lezione per calcolare il tasso di frequenza ai corsi di studio e stabilire chi può iscriversi all’esame.
L’esperimento è appena iniziato, ma c’è già qualche disagio. E tra gli aspiranti medici serpeggia un certo malumore.
Un passo indietro: il regolamento di Medicina consente l’iscrizione all’esame solo a chi abbia frequentato almeno il 75% delle lezioni; il conteggio si è sempre svolto con registrazioni a mano e oralmente, come a scuola. La spinta al nuovo sistema di rilevamento arriva in parte dalla riforma Gelmini e in parte dalla commissione di supervisori esterni che ha concesso il certificato di qualità europeo al corso di laurea in Medicina del Bo: tra le poche criticità individuate c’è proprio il metodo per la raccolta delle presenze in aula, ritenuto poco affidabile. Per ottenere una laurea riconosciuta a livello internazionale, infatti, bisogna dimostra di aver frequentato almeno 5.500 ore tra lezioni, tirocinio e altre attività previste dal corso: più valido è il sistema di rilevamento adottato dall’Università di provenienza, più spendibile è il titolo di studio conseguito.
Vista l’importanza del certificato europeo, il Bo ha deciso di assecondare le richieste della commissione e di aggiornare il monitoraggio delle presenze con una coppia di lettori in ogni aula.
Il personale dell’Ateneo ha installato i terminali nelle sedi adibite ai corsi del primo anno: il Policlinico universitario di via Giustianiani, il polo Vallisneri lungo il Piovego, l’edificio di Anatomia in via Gabelli, gli istituti di Fisiologia e Farmacologia in via Marzolo. La novità vale anche per i docenti; la sperimentazione, partita nel secondo semestre dell’anno scorso con un canale di studenti iscritti al terzo anno, a inizio ottobre è stata estesa alle matricole: ogni giorno, circa 420 studenti divisi in quattro canali strisciano il loro badge sul lettore sia all’entrata che all’uscita dall’aula, a meno che le ore di lezione non siano consecutive.
Il conteggio dei minuti parte dall’orario previsto per l’inizio della lezione e dall’orario effettivo della timbratura per chi arriva in ritardo; l’ora viene conteggiata per intero solo quando la presenza è pari a 45 minuti o a 90 in caso di due ore continuative.
E gli studenti possono controllare le presenze su Internet: «Ci siamo adeguati a una normativa nazionale ribadita anche dal Consiglio universitario nazionale e dalla Conferenza dei presidenti di scuola – dice Santo Davide Ferrara, presidente della scuola di Medicina -. Ora la registrazione avviene in modo oggettivo e inoppugnabile, è utile sia per gli studenti che per chi deve controllare: del resto medici e infermieri sono sottoposti a questo regime già da tempo».
«Il nuovo sistema funziona bene – dice Mattia Nardelli, studente -. Rispetto alle firme è più comodo e veloce».
I problemi però non mancano. Alcuni sono emersi già durante la sperimentazione: «I lettori si accendono solo dieci minuti prima della lezione e si spengono dieci minuti dopo la fine – dice Luca Andriollo (sindacato Vox Bovis) -. I pendolari non possono sempre aspettare e spesso non riescono a timbrare, abbiamo già raccolto parecchi lamentele».
«Col lettore l’atmosfera è un po’ pesante, sembra di andare a lavoro – dice Sara Patron -. Per entrare in aula bisogna fare coda, il lettore a volte non funziona e bisogna segnalarlo in segreteria studenti». Alcuni vivono la novità come una mancanza di fiducia, altri fanno notare che basta lasciare il badge a una persona compiacente per figurare presenti senza entrare in aula. E c’è anche un altro problema: il sistema informatico di Ateneo non può bloccare in automatico l’iscrizione all’esame, la decisione spetta sempre al docente.