Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Busta con proiettile inviata al sindaco
Montebelluna, atto intimidatorio contro Marzio Favero: «Vigliacco, non mi spaventi»
MONTEBELLUNA (TREVISO) «Le minacce non possono condizionare un’amministrazione pubblica». Lo dice il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, che ieri mattina ha ricevuto una busta con, all’interno, il bossolo di una carabina da caccia. Favero è subito corso dai carabinieri per sporgere denuncia. «Gesto da vigliacchi ha commentato - e bravata da ragazzini da sculacciare». Un gesto analogo era stato compiuto nel 2013 contro l’assessore al Commercio.
MONTEBELLUNA Una busta recapitata in Comune e indirizzata al primo cittadino Marzio Favero. Dentro, il bossolo di una carabina da caccia. Un gesto intimidatorio, compiuto da uno sconosciuto, che ha suscitato una viva reazione da parte del sindaco e che ha riportato alla memoria un episodio analogo nel 2013, quando una lettera con un proiettile era arrivata, sempre in municipio, all’indirizzo dell’allora assessore al commercio Marco Tappari.
A capire che quella missiva, senza mittente e con l’indirizzo in stampatello, era anomala è stato l’uscire del Comune di Montebelluna, che si è accorto del contenuto: un oggetto cilindrico. L’ha portata al sindaco, che ha deciso di andare subito dai carabinieri dove, con le cautele del caso, il plico è stato aperto e si è accertato che conteneva il bossolo di un proiettile da carabina. Immediata la denuncia contro ignoti e la ferma condanna da parte del sindaco, che non ha nessuna intenzione di lasciarsi intimidire: «Non voglio dare importanza a questo gesto da vigliacchi perché come è noto disprezzo la vigliaccheria – spiega Favero -. È il secondo episodio che siamo costretti a subire, ma la mia amministrazione va avanti a tutta forza. Montebelluna è ricca di risorse umane e ideali rispetto alle quali una bravata da ragazzini da sculacciare non merita cura alcuna». Il primo cittadino si rivolge poi all’ignoto mittente: «Posso solo dirgli una cosa: di questo gesto non mi preoccupo né tanto, né poco – conclude -, ho cose più serie a cui pensare; anzi provo compatimento nei suoi confronti per l’evidente disagio esistenziale che sta a fondamento di comportamenti così puerili. Non sono le minacce che possono condizionare un’amministrazione pubblica. Spero che i carabinieri possano individuare l’autore o gli autori, così metteremo a disposizione i servizi sociali per dare il giusto aiuto».
Non mi fai paura, vado avanti a tutta forza. Sei come un bambino da sculacciare