Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’odissea
Lunedì sera il Regionale 5620 diretto a Belluno, che sarebbe dovuto partire alle 18.41 da Conegliano, è rimasto fermo in stazione per oltre mezz’ora fra informazioni contrastanti
Ad alcuni passeggeri è stata annunciata la soppressione, sicché se ne sono andati. Altri invece sono rimasti a bordo, ma il mezzo si è bloccato per quasi 3 ore CONEGLIANO (TREVISO) Un primo display indicava 5 minuti di ritardo, un secondo schermo ne visualizzava 10 e l’altoparlante ne annunciava 15. Chi ha offerto di più? La desolante realtà, pressoché quotidiana esperienza di disservizi per i viaggiatori della linea ConeglianoBelluno, una delle peggio coperte del Veneto. Infatti per almeno mezz’ora il treno delle (teoricamente) 18.42 non si è minimamente mosso e poi, quando finalmente ha cominciato ad arrancare, si è rapidamente bloccato, tanto che fra attesa e retromarcia alla fine lunedì sera è durata quasi tre ore l’odissea per i viaggiatori del Regionale 5620, rimasti a lungo ostaggio del convoglio. Fra loro anche diversi turisti ed alcuni «vip», dall’ex procuratore Antonio Fojadelli al costituzionalista Sandro De Nardi.
La serata è stata da dimenticare anche sull’asse VeneziaUdine, a causa di un guasto ad uno scambio. Tuttavia è soprattutto per i pendolari diretti dalla città del Cima a Vittorio Veneto, ed anche oltre, che la notte è stata fonte di attesa e rabbia. «Notando le diverse versioni fornite sull’entità del ritardo - spiega De Nardi - ho chiesto delucidazioni all’impiegata dello sportello, che gentilmente si è andata ad informare dai tecnici, i quali le hanno assicurato che di lì a poco il treno sarebbe partito. Invece per più di venti minuti siamo rimasti fermi all’interno dei vagoni, finché qualcuno di noi è andato a chiedere ai macchinisti e si è sentito rispondere che quella corsa era stata cancellata». Quelli che l’hanno saputo si sono precipitati verso la stazione delle corriere, per cercare un mezzo alternativo, non senza doversi trascinare dietro borse e valigie col rischio di perdere il bus ormai in partenza. Coloro che invece sono rimasti all’oscuro della novità, visto che il convoglio non era dotato di un impianto audio, hanno finito per restarne prigionieri. «Dopo un po’ il mezzo si è messo in viaggio - racconta
Non andavamo né avanti né indietro. Dopo quasi 3 ore siamo tornati alla stazione di partenza