Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il saggio
Rendere conto, anche se solo sommariamente e a grandi linee, della personalità filosofica di Massimo Cacciari è un compito proibitivo, più ancora che semplicemente ambizioso. Troppo numerosi e, più ancora, troppo impegnativi i testi da lui pubblicati nell’arco di oltre mezzo secolo di attività (il saggio di esordio, scritto addirittura sui banchi del liceo, intitolato Entsagung, risale ai primi anni sessanta del secolo scorso; lo scritto più recente di una certa consistenza, Il potere che frena, è di due anni fa; in mezzo, una trentina di volumi, spesso di mole ragguardevole). Troppo ricco e articolato l’orizzonte culturale nel quale egli ha marcato una presenza originale e inconfondibile, travolgendo programmaticamente i fragili confini disciplinari e contaminando filosofia in senso stretto e letteratura, architettura e teologia, politica e riflessione storico-artistica. Lasciarsi andare alla tentazione di stabilire graduatorie, Il libro uscito in aprile, per il 70° compleanno di Cacciari