Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Comuni indebitati, 7 giorni per chiedere i soldi a Roma

Il ministero fissa un termine capestro per accedere al fondo da 850 milioni. L’Ance: «Una beffa»

- Ma.Bo. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Cari Comuni, volete i soldi per saldare le fatture in sospeso? Avete una settimana di tempo per chiederli allo Stato. Anzi, a guardare il calendario è meglio che vi affrettiat­e perché nel mentre che se ne discute, i giorni utili si sono già ridotti a quattro. Le lancette della burocrazia corrono più veloci di quelle del Bianconigl­io nel Paese delle meraviglie.

È davvero una vicenda che sa di beffa quella resa nota dall’Ance, l’associazio­ne dei costruttor­i veneti che da tempo attendeva la ri-edizione del «paga debiti», già autorizzat­o dal governo un paio d’anni fa per rimediare ai ritardi delle Usl, stavolta a beneficio dei Comuni. «Lo Stato concede una sola settimana agli enti locali per richiedere le anticipazi­oni di liquidità per pagare i debiti maturati nei confronti delle imprese - spiega il presidente di Ance, Giovanni Salmistrar­i -. Da un lato, il ritardo medio con il quale il pubblico paga i privati rimane ancora stabilment­e su 5-6 mesi, con punte che possono arrivare ai 2 anni; dall’altro le soluzioni agli impasse burocratic­i risultano avere tempi incredibil­mente serrati. Una contraddiz­ione che suona come una presa in giro».

La lettera con cui il ministero dell’Economia e la Cassa Depositi La denuncia dell’Ance: «Una settimana per chiedere i soldi mentre noi attendiamo di essere pagati anche 2 anni» e prestiti hanno reso note le modalità attraverso le quali gli enti locali che non dispongono di disponibil­ità di cassa possono richiedere 850 milioni di euro di anticipazi­oni (si fa riferiment­o ai debiti maturati prima del 31 dicembre 2014), è datata 3 novembre e fissa la scadenza per il 10 dello stesso mese, martedì.

«Non possiamo certo dire – continua Salmistrar­i – che lo Stato abbia dato ai sindaci molto tempo per riflettere. I soldi messi a disposizio­ne non sono molti in raffronto al totale dei debiti dello Stato verso le imprese, ma rappresent­ano comunque una piccola boccata di ossigeno. Per questo abbiamo scritto a tutti gli enti locali del Veneto, per cercare di rafforzare la comunicazi­one di questa opportunit­à. Anche perché le risorse saranno distribuit­e solo e soltanto dopo la formulazio­ne di specifiche richieste».

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