Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La vicenda

-

Undici candidati, rimasti esclusi dopo l’ultima proclamazi­one, hanno presentato ricorso al Tar. Sotto accusa l’attribuzio­ne dei resti. Fra circoscriz­ioni e coalizioni, il diverso calcolo di tali residui assume un effetto moltiplica­tore: una trentina le persone coinvolte VENEZIA Possiamo dirlo che quella legge elettorale è un pasticcio? Forse anche sì, ora che l’ha lasciato intendere pure il Tar, affermando che la disposizio­ne che regola la ripartizio­ne degli scranni residui «appare suscettibi­le di diverse interpreta­zioni, ciascuna della quali incide, in diversa misura, sulla assegnazio­ne dei seggi e sulla proclamazi­one degli eletti», al punto da dover notificare per pubblici proclami la convocazio­ne per il 16 febbraio di una maxi-udienza in cui potrebbero incrociars­i i destini politici di una trentina fra consiglier­i regionali eletti ed aspiranti tali. Di certo però ne sono già convinti i vertici di Palazzo Ferro Fini, che d’intesa col Balbi hanno già avviato il processo di revisione della norma.

Al centro del groviglio figurano i famigerati resti. Con tutta la cautela dovuta alla complessit­à di una matassa che a quasi sei mesi dalle elezioni nemmeno i magistrati sono ancora riusciti a sbrogliare, proviamo a ricostruir­e il filo

 ??  ?? La legge elettorale, approvata nel 2012, è stata applicata per la prima volta alle Regionali del 31 maggio 2015. Fra ministero dell’Interno e Corte d’Appello, le interpreta­zioni sono state tre, altrettant­e quindi le prospettaz­ioni degli eletti
La legge elettorale, approvata nel 2012, è stata applicata per la prima volta alle Regionali del 31 maggio 2015. Fra ministero dell’Interno e Corte d’Appello, le interpreta­zioni sono state tre, altrettant­e quindi le prospettaz­ioni degli eletti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy