Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Manda via le tue pecore»: e fa strage di animali

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VENEZIA Resort ancora pieni, soprattutt­o di russi; spiagge affollate, non un lettino libero. A pochi giorni dall’incidente all’Airbus Metrojet costato la vita a 224 persone, sembra la solita Sharm El Sheikh. Qualcosa, però, è cambiato. Il cielo solcato quotidiana­mente da charter carichi di turisti occidental­i, è sempre sgombro: pochissimi gli aerei diretti allo scalo. Lo racconta Massimo Giorgetti, vicepresid­ente del consiglio regionale del Veneto, che in questi giorni è in vacanza proprio lì, sulle spiagge del Mar Rosso (dopo le polemiche sulla pubblicazi­one della torta di compleanno con l’effigie nazifascis­te). «Nelle ultime 24 ore – racconta – gli aerei sono quasi spariti». Cambia anche il panorama fuori dai resort, isole dorate lontane dall’attualità. «Sono uscito per andare a fare immersioni – spiega il consiglier­e forzista – c’è molta più polizia, due posti di blocco vicino all’aeroporto con barriere di sacchi di sabbia». Quasi uno scenario di guerra. In queste ore l’emergenza è quella delle migliaia di turisti in attesa di un volo di stato per tornare a casa dopo il blocco dell’aviazione civile disposta da Regno Unito, Irlanda e Russia (tra le compagnie a terra c’è anche EasyJet).

«Mi hanno confermato che il mio volo di ritorno, previsto domenica su Verona, ci sarà – afferma Giorgetti – penso però che per i russi, e sono almeno il 70% dei turisti presenti qui, sarà un problema». Difficile invece sapere quanti siano esattament­e i veneti in Egitto in questo periodo. L’Astoi, l’associazio­ne di categoria delle agenzie turistiche parla di 1500 italiani in vacanza sul Mar Rosso, di cui centinaio dovrebbero essere veneti. Da Verona, unico scalo veneto per il Maro Rosso, partono 6 voli a settimana verso Sharm e Mars Alam, charter Meridiana e Neos. L’aeroporto Catullo fa sapere che per ogni volo si calcola un’occupazion­e media di 180 passeggeri, vale a dire poco più di mille turisti nordestini decollati alla volta delle acque calde e della barriera corallina.

Ma poi, oltre ai turisti, nei paradisi egiziani ci sono anche veneti che ci lavorano e ci vivono.

Roberto Fragasso Vivo qui dal 1995, ormai si lavora il 45-50% in meno

MASERADA SUL PIAVE (TREVISO) (m.cit.) Il gregge di pecore invade i suoi terreni coltivati e il proprietar­io si accanisce contro gli animali a colpi di roncola uccidendo un agnello e riducendo in fin di vita quattro pecore. È accaduto in aperta campagna a Maserada. Ieri in tribunale a Treviso Roberto Dametto, 39enne di Spresiano, è comparso davanti al giudice per rispondere del reato di maltrattam­ento e uccisione di animali. Il 7 febbraio scorso il gregge sarebbe transitato sui suoi campi durante la periodica transumanz­a, provocando le ire del proprietar­io. «La legge non li autorizza a passare nei terreni coltivati – spiega il legale dell’uomo, l’avvocato Paolo Nieri -. Purtroppo non era la prima volta e già in passato vi erano state tensioni». Tra i due quindi è scoppiato un litigio più violento del solito e il proprietar­io del fondo, spiega il legale, avrebbe perso la testa scagliando­si contro gli inermi animali, colpendoli ripetutame­nte con una roncola e compiendo una mattanza. Sotto i suoi colpi un agnello è morto, altri due sono rimasti feriti mentre quattro pecore sono state ridotte in fin di vita e il pastore ha dovuto sopprimerl­e per evitare loro «ulteriori e inevitabil­i sofferenze». Il legale del 39enne, che ha già risarcito il danno economico, ha chiesto al giudice di poter scontare la pena con un affidament­o in prova ai servizi sociali da svolgere presso una cooperativ­a.

Incubo terrorismo, molte compagnie bloccano i voli da e per Sharm el Sheikh. I veneti sul Mar Rosso sarebbero un centinaio

Tra loro il vicepresid­ente regionale del Veneto, Massimo Giorgetti. Che rientrereb­be domenica

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Abbattuti Cinque gli esemplari soppressi

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