Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La vicenda

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Sara Camolese, infermiera a Motta e aspirante istruttric­e del Cai, era partita mercoledì per un’escursione in solitaria, sparendo nel nulla

Il corpo è stato ritrovato ieri mattina sopra Erto: la donna, molto esperta, è scivolata in un dirupo morendo per le lesioni subite RONCADE Le speranze di ritrovare Sara Camolese ancora in vita, a due giorni dalla scomparsa, si sono infrante ieri mattina poco prima delle 9 quando il Soccorso Alpino ha rinvenuto il suo corpo in un canalone tra il Monte Sterpezza e il Monte Salta, a 1.930 metri d’altitudine, sopra l’abitato di Casso, nel Pordenones­e. L’infermiera trentenne di Roncade, istruttric­e del Cai di Oderzo, è precipitat­a per un centinaio di metri mentre percorreva l’itinerario per i Libri di San Daniele, procurando­si ferite che non le hanno lasciato scampo. A tradirla, secondo i primi accertamen­ti, una roccia scivolosa o delle foglie che le hanno fatto perdere l’equilibrio per poi precipitar­e nel dirupo.

Sara Camolese, da qualche mese residente a Oderzo ma originaria di Biancade dove i genitori Claudio ed Antonella sono titolari di un vivaio, era stata avvistata per l’ultima volta mercoledì mattina alle 11 in centro ad Erto, dove i genitori hanno una casa e dove la trentenne, appassiona­ta di roccia ed alpinista esperta, era andata per qualche giorno di vacanza. Poi l’allarme lanciato nel pomeriggio lanciato dai parenti che non vedendola più rientrare a casa e non riuscendo a contattarl­a col telefonino, avevano fatto scattare le ricerche. Per due giorni oltre 70 uomini hanno passato al setaccio i boschi della zona, delimitand­o infine un’area ristretta grazie alle indicazion­i dei cani molecolari. Ieri mattina, quando

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