Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pestò la moglie e sequestrò il figlioletto Ma lei ritratta: assolto il marito tunisino
La donna, una feltrina sui trent’anni, per amore si era perfino convertita all’Islam e poi si era sposata. Ma dopo qualche tempo le cose sembravano non funzionare ed iniziarono i problemi. Stando a ciò che era finito nel capo d’imputazione il rapporto tra i due spesso sfociava in violente liti. L’uomo avrebbe mandato la moglie al pronto soccorso almeno una volta e quand’era incinta pare l’avesse spinta e fatta cadere.
Insomma, un matrimonio fatto di violenze e vessazioni che ad un certo punto sembra proprio non funzionare, malgrado la nascita di un bambino, che diventa l’oggetto del contendere. Liti continue tra i due coniugi testimoniate anche dalle sorelle di lei. Ad un certo punto il 25enne tunisino porta il piccolo di due anni nel suo paese nordafricano dai nonni. C’era stato il consenso della moglie, ma poi il bimbo era rimasto all’estero da marzo all’ottobre 2013. La donna, vedendo che il tempo passa alla fine sporge denuncia per sottrazione di minore. È da lì che parte il procedimento che ha portato in tribunale il 25enne. Al suo ritorno il piccolo non riesce nemmeno a comunicare con la madre perché parla solo in arabo. Ma la moglie ha ritrattato tutto in aula cambiando le carte in tavola davanti al giudice: da qui il clamoroso verdetto di assoluzione del marito pronunciato ieri mattina in tribunale.