Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lavoro a Maritan, a giudizio l’assessore veneziana Zaccariotto
VENEZIA Gli occhi lucidi li hanno entrambe, per motivi diversi. «Mi hanno tolto quattro anni di vita», piange Eugenia Candosin, dirigente del Comune di San Donà di Piave, appena assolta dal gup Barbara Lancieri. Continua invece l’incubo di Francesca Zaccariotto, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Venezia, qui a processo per un episodio del 2012, quando era sindaco di San Donà: l’assunzione come guardaparchi di Luciano Maritan, che secondo il pm Carlotta Franceschetti era illecita perché l’uomo, pluripregiudicato per spaccio, aveva meno requisiti di altri candidati.
Anche Maritan, che come Candosin aveva scelto il rito abbreviato, è stato assolto dall’accusa di concorso in abuso d’ufficio e falso. E quindi per Zaccariotto, l’unica ad affrontare l’udienza preliminare e rinviata a giudizio al 9 novembre, si apre una situazione quasi paradossale: la dirigente che ha firmato l’incarico a Maritan e il beneficiario sono stati assolti, mentre farà il processo lei, che secondo l’accusa avrebbe dato l’input politico. E’ anche per questo che ieri, subito dopo la lettura della sentenza, Zaccariotto è rimasta chiusa nell’aula a confabulare con il marito e il suo legale, tutti visibilmente scossi, senza rilasciare dichiarazioni.
Zaccariotto in aula aveva spiegato di aver visto Maritan solo una volta, in Comune, e di averlo indirizzato agli uffici per la sua richiesta.
Già il gup Massimo Vicinanza aveva dichiarato per tutti e tre il non luogo a procedere un anno e mezzo fa, che però era stato annullato dalla Cassazione, su ricorso dei pm. I legali hanno scelto strade diverse e Zaccariotto forse ha temuto una possibile condanna, che avrebbe voluto dire l’addio al ruolo di assessore.