Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
All’Appiani la sede della T2i della Camera di Commercio «Disgelo con Cassamarca»
TREVISO Un altro pezzetto di «ex Appiani», la Cittadella delle Istituzioni progettata e realizzata da Fondazione Cassamarca, avrà un nuovo affittuario entro la fine dell’anno. In uno spazio di 850 metri quadrati prenderanno infatti posto gli uffici di T2i, la società per il Trasferimento tecnologico e innovazione partecipata per il settanta per cento dalla Camera di commercio di Treviso e per il restante dalle Cciaa di Verona e Venezia Rovigo Delta Lagunare.
Negli spazi della cittadella lavoreranno circa trentacinque dipendenti sui settanta totali delle altre sedi regionali, e cioè quelli che fino ad oggi operano nel «Palazzo di vetro» di Lancenigo, collocazione in termini di metratura più ampia ma ottenuta per somma successiva di spazi non contigui e quindi inadatta ad ospitare le funzioni di T2i.
A questo, viene fatto notare, si aggiungono disagi connessi alla disponibilità di parcheggi e preoccupazioni per la vulnerabilità dell’immobile, come dimostrato da recenti casi di tentativi di furto.
«Il Consiglio di amministrazione – ha detto Vendemiano Sartor, presidente di T2i – mi ha incaricato di definire questo progetto con Fondazione Cassamarca. Il canone d’affitto non sarà diverso da quello sostenuto nella attuale sede ma contiamo di conseguire sensibili risparmi energetici grazie alla maggiore efficienza degli impianti dell’ex Appiani». Un nuovo importante inquilino dunque per la famosa cittadella. Se il passo della società camerale sia la rondine che fa primavera nei ruvidi rapporti fra la Cciaa stessa e la Fondazione, nati dopo il mancato trasferimento dell’ente in volumi che la Fondazione stessa aveva ad esso appositamente riservato nel realizzare la costruzione, ormai più di dieci anni fa, è una considerazione prematura. Certo è, ricorda l’attuale presidente della Cciaa, Mario Pozza, che la sua intenzione è di cercare di fare il possibile per ridurre e possibilmente neutralizzare la conflittualità tra i due soggetti e mandare in archivio le carte bollate sulle quali si consuma da anni una intricata battaglia giudiziaria.