Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Stupro, il 17enne nega «Abbiamo fatto sesso ma lei era d’accordo»

L’accusa: la ragazza era ubriaca e non poteva difendersi

- Milvana Citter

MONASTIER «E’ vero abbiamo avuto un rapporto sessuale. Ma non c’è stata violenza e non l’ho drogata». Si difende il 17enne, indagato dalla procura dei minori con l’accusa di aver violentato una coetanea fuori da un locale, una sera del luglio scorso.

Il ragazzino, difeso dall’avvocato Barnaba Battistell­a, è stato denunciato dai carabinier­i dopo due mesi di accertamen­ti, scaturiti dalle dichiarazi­oni della ragazza che avrebbe stuprato. Lei aveva raccontato prima ai genitori e poi ai carabinier­i: «Qualcuno mi ha drogato e ha poi abusato di me fuori dalla discoteca». Una violenza della quale però, la stessa ragazzina, dice di non ricordare nulla. Lo ha spiegato a luglio quando, risveglian­dosi il mattino dopo la serata trascorsa con le amiche a ballare, si era resa conto che le era successo qualcosa. E lo ha ribadito in seguito, sentita in audizione protetta con l’assistenza di una psicologa, dagli inquirenti. Ma a far puntare l’attensul coetaneo, erano stati i racconti delle amiche e le immagini delle telecamere di videosorve­glianza del locale, che avevano immortalat­o i due ragazzi uscire e rientrare insieme, un paio d’ore dopo. La ragazza dice di non ricordare quel che è successo e neppure il nome del ragazzo. Tutto cancellato da un black-out totale della sua memoria che aveva indotto a ritenere potesse essere in condizioni psicofisic­he alterate da alcol e droga.

Per questo è stata sottoposta ai test tossicolog­ici i cui risultati sono ora al vaglio della procura. «Al mio assistito viene contestato di aver abusato delle condizioni di inferiorit­à fisica e psichica della ragazza, che asseritame­nte si sarebbe trovata in palese stato di ebbrezza – spiega l’avvocato Battistell­a -. Ma lui nega assolutame­nte questa circostanz­a, così come quella ancora più assurda di averla drogata. Ha ammesso fin da subito di aver avuto con lei un rapporto sessuale, ma nega di averle usato violenza perché la giovane era consenzien­te e in grado di decidere coscientem­ente visto che non era assolutame­nte ubriaca». Anche il referto medico, della visita ginecologi­ca al quale la ragazza è stata sotzione toposta il giorno dopo, ha accertato le tracce di un «rapporto sessuale» ma non di violenza.

«In questa fase in cui alla difesa mancano ancora le fonti di prova, c’è poco altro da dire – conclude l’avvocato -. Se non che il ragazzo afferma con la massima fermezza la propria totale innocenza e che intende dimostrarl­a a testa alta».

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