Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tra conti e matrimoni ispettori Bankitalia in Bcc del Veneziano
VENEZIA Si narra che, quando se n’era andato, a fine 2014, il commissario della Bcc del Veneziano, Mauro Boscolo, avrebbe assicurato che l’istituto era tornato sufficientemente in bonis per garantire una tranquilla navigazione almeno per i tre anni successivi. Ma di anni non ne sono ancora trascorsi due ed ecco che, nonostante un lento riposizionamento dei conti e una prossima ripatrimonializzazione con la cessione di 6 filiali, Bankitalia invia gli ispettori.
Da un paio di giorni gli uomini della vigilanza sono di nuovo negli uffici di Mira, e questi sono i fatti oggettivi. Quello che non può sfuggire è il momento in cui l’intervento arriva, cioè l’integrazione prossima della Bcc con un altro istituto. Con l’articolo indeterminativo, così come scrive il presidente, Francesco Borga, in una nota ufficiale: «La fusione con un partner è oggi un obiettivo primario per la Banca e intendiamo perseguirlo in tempi rapidi». Nessun riferimento preciso a Banca Annia, la consorella padovana di Cartura nella quale, secondo una delibera ratificata a stretta maggioranza in cda (4 favorevoli su 7) poco prima di Ferragosto la Bcc dovrebbe essere assorbita. Sarebbe una soluzione molto gradita (e sollecitata) da Bankitalia, non fosse che nei giorni successivi al voto aveva generato una specie di sollevazione legata a un confronto fra gli indicatori delle due banche, simili, con la conseguenza di giudicare indigesta la fusione.
Quel che inizia a emergere è che la delibera votata molto malvolentieri ad agosto somiglia più che altro a una proposta di acquisto fatta pervenire da Cartura, analizzata con attenzione ma approvata con riserva. In pratica con una dozzina di rilievi tecnici che pongono una sequenza di «se» e «ma» molto vischiosa per il buon esito dell’operazione. Troppo, forse, per la velocità sperata dalla Vigilanza che ha ripreso la marcatura. Eppure anche Borga dichiara di aspettarsi che «l’ispezione consenta di facilitare e accelerare il percorso avviato». Ma quello con cui fondersi è «un» istituto, Come dire, nulla di deciso.