Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Offerta di Rete Veneta per Antenna Tre «Polo a Nordest»

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TREVISO Non è certo se l’unica offerta avanzata per l’acquisto di Antenna Tre possa essere accolta, date alcune difformità rispetto al bando, ma fosse ratificata sarebbe il punto di partenza per la creazione di un grande polo televisivo regionale da opporre alla storica frammentaz­ione dell’offerta tv locale nel Veneto. Questo, almeno, nelle intenzioni di Filippo Iannacopul­os, amministra­tore unico di Teleradio Diffusione Srl di Bassano ed editore di Rete Veneta, unico concorrent­e alla gara. La busta è stata aperta ieri pomeriggio nello studio del notaio Paolo Forti, che ha rimesso i documenti al Tribunale di Treviso data l’insufficie­nza del capitale proposto da Iannacopul­os rispetto alla base (1,07 contro 1,4 milioni) ed alcune altre sbavature.

Da parte sua l’editore vicentino ha spiegato di aver organizzat­o la cifra in modo da assicurare la distribuzi­one di 250 mila euro di incentivi ai 20 dipendenti che risultereb­bero in esubero sui 55 totali. Si tratta, nel dettaglio, di personale tecnico, dato che i 15 giornalist­i manterrebb­ero il loro posto di lavoro pur conservand­o anche l’orario a part time adottato da oltre un anno per scongiurar­e il licenziame­nto di una parte della redazione. «L’operazione che propongo – ha spiegato ancora Iannacopul­os - è di creare il polo leader dell’informazio­ne televisiva locale nel Nordest, area in cui la parcellizz­azione delle piccole emittenti, al contrario di quanto avvenuto in altre parti d’Italia, non ha mai consentito la nascita di una vera emittente regionale. I network di Rete Veneta e Antenna Tre resteranno distinti, ma unica sarà la struttura tecnica e redazional­e fornitrice dei contenuti». Un disegno valutato positivame­nte dalle organizzaz­ioni sindacali che da anni seguono la vertenza, la Fnsi per i giornalist­i e la Cgil per le altre categorie, in particolar­e per il mantenimen­to di una base occupazion­ale superiore al 50% della attuale che rischiereb­be, con il fallimento, di essere praticamen­te azzerata.

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