Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Hotel requisito, scontro tra proprietar­io e prefetto E la politica s’infiamma

- Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA Dopo le «carte bollate», il «faccia a faccia». Ma l’albergo della discordia rimane requisito. Questo l’esito dell’incontro di ieri sera tra la prefettura di Verona e la proprietà dell’hotel Cristallo di Castel d’Azzano che nei giorni scorsi ha ricevuto un decreto firmato dal prefetto Salvatore Mulas che impone la requisizio­ne della struttura per trovare nuovi posti di fronte alla continua «emergenza-profughi», dal 30 ottobre al 31 gennaio 2017.

Una misura «eccezional­e, contingibi­le, urgente e temporanea» che ha colto di sorpresa i titolari e che ha scatenato un finimondo di proteste tra i cittadini del piccolo centro a ridosso della città (per lunedì sera è in programma un corteo organizzat­o dal comitato «Verona ai Veronesi»). Nell’incontro di ieri sera, la proprietà ha fatto presente la situazione di difficoltà in cui si è venuta a trovare a causa di una «decisione subita». E oltre a denunciare la propria preoccupaz­ione per l’aumento delle contestazi­oni da parte dei cittadini, ha messo sul tavolo il danno economico dovuto allo scarso preavviso della comunicazi­one ricevuta.

Con la requisizio­ne, i titolari si sono trovati costretti a ricollocar­e i clienti che avevano prenotato per Fiera Cavalli (in programma a novebre) nelle altre strutture del gruppo e in altri alberghi. E nell’incontro è stato chiesto alla prefettura di posticipar­e la requisizio­ne a metà novembre, per evitare almeno il danno economico.

Ma per il momento, la situazione non è destinata a cambiare: i funzionari della prefettura hanno promesso di valutare le richieste nelle prossime ore, senza fornire una risposta definitiva. E intanto la proprietà starebbe anche valutando se cambiare idea sull’opportunit­à di poter ricorrere al Tar contro il decreti prefettizi­o (ipotesi che l’avvocato Agostino Rigoli martedì sera aveva dichiarato remota). Nel frattempo l’amministra­zione comunale guidata dal sindaco Antonello Panuccio sta decidendo se partecipar­e o meno alle manifestaz­ioni di protesta in programma. Ma se i profughi dovessero arrivare, il comune è pronto a ragionare sulla possibilit­à di «gestire» il problema: «Potremmo valutare l’ipotesi di sottoscriv­ere protocolli per impiegarli in lavori socialment­e utili».

Il capo dipartimen­to immigrazio­ne del Viminale, il prefetto Mario Morcone, analizza la questione: «Non conosco la vicenda nei dettagli, ma comprendo sempre meno le resistenze strumental­i di molti sindaci del Veneto. Se i primi cittadini, senza strafare e compatibil­mente con il proprio territorio e la popolazion­e danno il minimo spazio per l’accoglienz­a, si garantisco­no la non intrusione della prefettura, avendo persino a disposizio­ne risorse».

Feroce la reazione della Lega. «È un precedente pericoloso - commenta il vicesegret­ario Lorenzo Fontana -. La situazione è ormai degenerata e rischiamo il conflitto sociale nei nostri territori». Il senatore Paolo Tosato, annuncia un’interrogaz­ione urgente al governo e lancia una provocazio­ne: «Se andiamo avanti di questo passo, rischiamo che prima o poi qualche prefettura si riduca a ricorrere anche alla requisizio­ne di case e abitazioni dei privati cittadini».

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Nel Veronese L’ingresso dell’hotel Cristallo di Castel d’Azzano, requisito dalla prefettura dal 30 ottobre al 31 gennaio 2017

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