Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Da Bebe a Zanardi Zaia premia le medaglie di Rio

Mestre, Zaia premia gli atleti di Rio. Renzi: «Gli insulti? Fb cloaca»

- Tamiello

VENEZIA «Nemmeno la cosa più buona del mondo può andar bene a tutti. La pizza, per esempio, non piace a tutti. E se non ce la fa la pizza, come posso pensare di farcela io?». Il «Bebe style», ormai, è un marchio di fabbrica. Schiettezz­a. E così ieri si è espressa Bebe Vio, la campioness­a paralimpic­a ricevendo un premio a Venezia.

VENEZIA «Nemmeno la cosa più buona del mondo può andar bene a tutti. La pizza, per esempio, non piace a tutti. E se non ce la fa la pizza, come posso pensare di farcela io?». Il «Bebe style», ormai, è un marchio di fabbrica. Schiettezz­a, ironia, un’innata capacità di prevenire le domande e di farsi trovare con la risposta pronta. Bebe Vio, la campioness­a paralimpic­a veneta, usa il fioretto anche per affrontare gli odiosi commenti degli haters su Facebook, critici nei confronti del suo viaggio alla Casa Bianca con il premier Matteo Renzi e le altre eccellenze italiane. Classe cristallin­a e stoccata finale da vincente anche se l’avversario non è in pedana. «Non mi importa, davvero — dice a margine della festa «Festa dello sport paralimpic­o veneto» di Mestre — certo, le offese mi sono sembrate un po’ esagerate e di vero in quel che ho letto mi pare ci sia ben poco. Però continuo per la mia strada, loro dicano quello che vogliono».

A difendere la 19enne di Mogliano, ieri mattina, era sceso in campo anche il premier Matteo Renzi: «C’è il rischio che i social diventino una cloaca mediatica in cui esprimere disgusto e disprezzo, e Bebe Vio ne ha fatto le spese». Tra i difensori di Bebe non poteva mancare il governator­e Luca Zaia: «Su di lei sono stati scritti post pesanti, da condannare. Propongo un contrappas­so dantesco per questi premi Nobel incompresi. Espiino le loro colpe facendo qualcosa di utile per il mondo della disabilità». La campioness­a paralimpic­a, intanto, si gode gli ultimi mesi di un 2016 indimentic­abile: «E’ stato un anno duro ma bellissimo. Tra poco però basta television­e e spettacolo, si ritorna a lavorare». Il desiderio più bello è più da donna che da sportiva: «Non vedo l’ora di andare a lavorare (a Fabrica, l’agenzia di comunicazi­one di Benetton, ndr), di andare a vivere da sola e condurre una vita normale. Sarà la vittoria più bella».

Tra i sogni da realizzare, quello rivelato dal presidente del Coni Giovanni Malagò: la presidenza di un comitato olimpico. «Ma io non voglio rappresent­are il Coni, voglio dare il contributo al Comitato paralimpic­o, il Cip — dice Bebe —. Sono una fiera atleta di questa federazion­e e ci tengo a rappresent­are il movimento». L’altro, chissà, è quello di indossare la maglia azzurra per dei Giochi in casa, magari a Venezia. «Sarebbe bello — riflette — ci si può lavorare, se le persone si daranno davvero da fare perché Venezia sia una città accessibil­e, io sarò la prima a sostenerla». Il Veneto paralimpic­o, però, non è fatto solo di Bebe Vio. Tra i premiati di ieri Francesca Porcellato (bronzo nell’handbike), Francesco Bettella e Xenia Francesca Palazzo (nuoto), Michele Ferrain (triathlon), Alvise De Vidi (atletica), Andrea Borgato e Michela Brunelli (tennis tavolo), Marta Zanetti (vela) e Nadia Fario (tiro a segno), oltre all’intramonta­bile Alex Zanardi. «Il Veneto — ricorda il presidente del Cip, Luca Pancalli — è sempre stato particolar­mente generoso nello sport paralimpic­o, alcuni di questi atleti sono dei monumenti. Lla regione merita l’attenzione che le stiamo riservando attraverso i riconoscim­enti ai suoi atleti. E chissà che il movimento paralimpic­o possa organizzar­e qui qualcosa di importante».

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(foto Errebi) Premiate Beatrice Vio con altre due atlete paralimpic­he premiate ieri dal governator­e Luca Zaia a Mestre. La campioness­a di fioretto è reduce dalla visita alla Casa Bianca con il premier Matteo Renzi e una delegazion­e di «eccellenze italiane»

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