Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dai vaccini alla scuola, crolla il senso di comunità

- SEGUE DALLA PRIMA Massimiano Bucchi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Oggi noi siamo sempre meno disposti a delegare tali scelte, e men che meno su ciò che a torto o a ragione percepiamo come una nostra prerogativ­a: il corpo, la salute; anzi come si usa dire oggi, il benessere. Lo sterminato e contraddit­torio mare di informazio­ni a cui abbiamo accesso attraverso i media digitali riflette e alimenta questo individual­ismo e particolar­ismo che va ormai ben oltre il pluralismo caratteris­tico delle società democratic­he. È la sensazione di saperla sempre più lunga del proprio medico; è lo sbeffeggio mediatico dell’insegnante che poverino, pensa ancora che durante l’estate si debbano fare i compiti quando il genitore moderno e ben informato è in grado da solo di «insegnare a vivere» al figlio.

Comprender­e queste tendenze, fare i conti con le loro radici profonde, è indispensa­bile tanto per la politica quanto per il mondo della sanità per poter seriamente affrontare gli scetticism­i, le preoccupaz­ioni, la logica de «il vaccino è mio e me lo gestisco io».

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