Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dai vaccini alla scuola, crolla il senso di comunità
Oggi noi siamo sempre meno disposti a delegare tali scelte, e men che meno su ciò che a torto o a ragione percepiamo come una nostra prerogativa: il corpo, la salute; anzi come si usa dire oggi, il benessere. Lo sterminato e contraddittorio mare di informazioni a cui abbiamo accesso attraverso i media digitali riflette e alimenta questo individualismo e particolarismo che va ormai ben oltre il pluralismo caratteristico delle società democratiche. È la sensazione di saperla sempre più lunga del proprio medico; è lo sbeffeggio mediatico dell’insegnante che poverino, pensa ancora che durante l’estate si debbano fare i compiti quando il genitore moderno e ben informato è in grado da solo di «insegnare a vivere» al figlio.
Comprendere queste tendenze, fare i conti con le loro radici profonde, è indispensabile tanto per la politica quanto per il mondo della sanità per poter seriamente affrontare gli scetticismi, le preoccupazioni, la logica de «il vaccino è mio e me lo gestisco io».