Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Assalti ai bancomat, fuori anche il boss Il pm: banda pericolosa, torni in cella

Il Riesame scarcera l’artificier­e dei colpi Jody Garbin. La Procura va in Cassazione

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Libero anche Jody Garbin il capo e artificier­e della banda di giostrai accusati degli assalti ai bancomat. Il tribunale del Riesame ha bocciato per la terza volta l’ordinanza del gip di Treviso. Da venerdì sera quindi sono tornati in libertà insieme a Garbin, Scitorri, Massaroni, Davide e Charli Gabrieli. Annullata l’ordinanza anche per Giuliano Bonora al quale era stato applicato il solo obbligo di dimora.

Dopo le due precedenti udienze che avevano aperto le porte del carcere a dodici indagati della banda di venti giostrai arrestati il 29 settembre (con le accuse di associazio­ne a delinquere finalizzat­a a commettere furti e rapine ai danni delle banche, riciclaggi­o di auto rubate, ricettazio­ne, detenzione illegale di esplosivi e detenzione illegale di armi) in cella sono rimasti solo in due, Rodolfo Cavazza e Claudio Major gli unici ad aver rinunciato al Riesame.

Il tribunale di Venezia ha accolto le richieste delle difese che hanno puntato i ricorso sul vizio di nullità dell’ordinanza. «L’appello è incentrato proprio sul profilo di nullità dell’ordinanza – aveva detto Fabio Crea, legale di alcuni indagati -. Il gip ha fatto un mero elenco di elementi indiziari, ma senza dimostrare di averli valutati autonomame­nte, come ha invece stabilito la Corte di Cassazione. L’ordinanza va annullata e gli indagati devono essere scarcerati».

La bocciatura del tribunale del Riesame complica il lavoro della procura che in un anno di indagini aveva raccolto elementi per contestare 35 assalti a bancomat di mezzo Veneto. Elementi evidenteme­nte non sufficient­emente motivati dal gip nell’ordinanza di arresto. «Aspettiamo di leggere le motivazion­i del riesame per valutare l’opportunit­à di fare ricorso in Cassazione» commenta allargando le braccia il procurator­e dalla costa che non nasconde di dover fare i conti con un problema non di poco conto.

L’ordinanza «bocciata» è quella del gip Umberto Donà che aveva accolto la richiesta del sostituto procurator­e Massimo De Bortoli di arrestare la banda di giostrai accusata di associazio­ne a delinquere. Perché oltre che alla «carenza di indizi sui ruoli dei singoli indagati», le difese hanno puntato proprio sul «vizio di nullità del provvedime­nto» del giudice per le indagini preliminar­i che mancherebb­e della necessaria «autonoma valutazion­e delle prove presentate dalla procura».

A venire rimesso in libertà ora anche il numero uno della banda, appunto Jody Garbin, il 29enne considerat­o il boss degli assalti in serie con l’esplosivo. Secondo le accuse era proprio lui a preparare le «marmotte» di polvere pirica per far esplodere i bancomat. Ora per la Procura una nuova «fatica» in Cassazione per cercare di riportare i complici dietro alle sbarre.

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