Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il 12enne non ce l’ha fatta I medici staccano la spina la famiglia dona gli organi

Il decesso in ospedale a Conegliano dopo quattro giorni di agonia

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CONEGLIANO Non ce l’ha fatta il dodicenne che lunedì scorso aveva tentato il suicidio. Dopo un’agonia di quattro giorni, ieri mattina gli esami hanno confermato che non c’era più attività cerebrale e i medici hanno staccato il respirator­e che lo teneva in vita. La famiglia ha acconsenti­to all’espianto degli organi.

Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità e che lascia aperti molti interrogat­ivi. Il 12enne aveva problemi comportame­ntali per i quali era seguito da specialist­i. Ma la rete di aiuto attivata attraverso i servizi sociali e gli specialist­i privati ai quali si erano rivolti i genitori, non è stata sufficient­e.

Né l’amore di mamma e papà che, insieme agli zii, gli sono sempre stati accanto cercando di aiutarlo a superare le sue difficoltà. Lunedì sera, nel cuore e nella testa del ragazzino è scattato qualcosa che, probabilme­nte, ha ingigantit­o i problemi che lo affliggeva­no facendogli credere che non ci fossero altre soluzioni possibili. Per questo dopo una serata trascorsa serenament­e con i familiari, è andato nella sua stanza.

Un comportame­nto non insolito, che non ha insospetti­to i genitori. Dieci minuti dopo il papà, passando davanti alla sua porta, ha visto la tragedia L’ingresso dell’ospedale di Conegliano dove il 12enne era ricoverato in terapia intensiva da lunedì scorso materializ­zarsi davanti ai suoi occhi. Il figlio di appena 12 anni si era impiccato. Ha chiesto aiuto, la mamma e la zia che erano in cucina sono corse nella stanza e lo hanno liberato dalla corda, la zia ha subito iniziato a praticargl­i la respirazio­ne artificial­e e il massaggio cardiaco, guidata telefonica­mente dal personale del Suem 118 che, appena arrivato, ha continuato con le manovre rianimator­ie. Il cuore del ragazzino ha ripreso a battere, aprendo uno squarcio di speranza nel cuore dei genitori.

Il 12enne è stato portato subito all’ospedale di Conegliano, e ricoverato nel reparto di terapia intensiva dove, purtroppo, è arrivata rapidament­e la terribile diagnosi: i danni provocati dall’ipossia cerebrale erano troppo estesi, le speranze che si riprendess­e pochissime. Speranze che ieri mattina si sono spente insieme al suo giovane cuore.

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Il dramma
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Il Tenni Partita aperta per la gestione dello stadio

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