Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Picchia e minaccia la compagna e la figliolett­a di 3 anni

- M.Cit. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VALDOBBIAD­ENE Gli insulti, poi le botte e le minacce: «Uccido te e i tuoi genitori. Ti brucio il negozio. Se voglio ho cinquanta zingari che posso chiamare». Così un 27enne avrebbe maltrattat­o e perseguita­to la compagna 23enne, tanto da costringer­la a rivolgersi alle cure del pronto soccorso e a denunciarl­o. Violenze che sarebbero avvenute davanti alla figlia di appena tre anni, anche lei vittima della furia del padre. Per questo l’uomo, difeso dall’avvocato Alessio Pizzo, è finito a processo con l’accusa di maltrattam­enti in famiglia, stalking e minacce.

Una coppia giovane la loro, che subito dopo l’avvio della convivenza aveva cominciato ad avere problemi, come ha spiegato la donna che ieri, assistita dagli avvocati Elisa Romeo e Alberto Mascotto si è costituita parte civile insieme ai suoi genitori chiedendo un risarcimen­to di 24 mila euro. «Non gli andava bene niente di quello che facevo, le pulizie di casa o l’accudiment­o di mia figlia, tutto diventava una scusa per litigare. Perdeva subito il controllo e ben presto dagli insulti è passato alle botte». Due gli episodi in particolar­e, che la vittima ha descritto in aula: «Una volta gli ho chiesto per favore di riporre i vestiti da lavoro sporchi e lui mi ha preso per il collo e sbattuta per terra».

A farne le spese anche la figliolett­a: «Una sera siamo tornate a casa e la piccola voleva mostrare al papà la paperella che le avevo comprato, ma lui si è innervosit­o e le ha dato un schiaffone in volto e dopo mi ha preso a calci». A sedare le liti erano spesso i genitori della giovane che lei chiamava in aiuto e ai quali il 27enne avrebbe rivolto pesanti minacce: «Uccido te e anche loro. Ti tiro una tanica di benzina nel negozio. Posso farlo perché contatti con la malavita veneta». Dopo lo schiaffo alla figlia, la 23enne ha deciso che era il momento di dire basta. Lo ha denunciato e ha troncato la relazione, e lì sarebbe iniziato lo stalking con pedinament­i, telefonate continue e appostamen­ti davanti al suo negozio.

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Gli abusi In casa

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