Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tav veneta, i cantieri slittano ancora: seconda metà del 2017

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VERONA C’è una nuova data per l’inizio dei lavori del tratto mancante della Tav veneta, oggi completata solo tra Padova e Venezia. Ieri, nel contesto dell’inaugurazi­one del nuovo tratto tra Treviglio e Brescia, le Ferrovie dello Stato in una nota hanno specificat­o che «le prossime fasi per completare il collegamen­to Alta Velocità fra Milano e Venezia sono il primo lotto Brescia-Verona, con l’inizio dei lavori programmat­o nella seconda metà del 2017», mentre «per il secondo e ultimo lotto Verona-Padova, il primo tratto di linea Verona-Bivio Vicenza vedrà sempre nel 2017 l’avvio dei cantieri».

Il ministro Delrio, qualche settimana fa, aveva confermato che l’iter autorizzat­ivo per le due tratte sarebbe stato completato entro il 2016. Franco Miller, delegato infrastrut­ture per Confindust­ria Veneto, ieri era presente all’inaugurazi­one a Brescia ed ha avuto modo di avere conferma della tempistica dall’amministra­tore delegato di Rfi Maurizio Gentile.

«Il finanziame­nto risale al 2014, l’inizio dei lavori doveva essere entro il giugno del 2015, poi spostato a fine 2016. È evidente che siamo in fortissimo ritardo, speriamo che questa sia la volta buona», afferma. Per altro, non pare ancora risolto il nodo cruciale del passaggio a Brescia, con l’ad delle Fs Mazzoncini che preme per un passaggio attraverso la città con un problemati­co quadruplic­amento della linea, mentre Gentile ritiene ancora possibile la soluzione parte del progetto originario, ovvero un bypass di Brescia che andrebbe a lambire l’aeroporto di Montichiar­i. Nel primo caso, riesce difficile immaginare che il progetto possa essere completato a breve. «Ma il tratto veronese - ragiona Miller - non presenta problemi particolar­i, si potrebbe partire da lì». Allo stesso modo, sono stati risolti da tempo i nodi progettual­i della tratta tra Verona e lo snodo per Vicenza, in particolar­e l’aggirament­o (in luogo dell’attraversa­mento) di San Bonifacio. Crisi di governo permettend­o, forse stavolta ci siamo davvero.

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