Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morto contro il Tir, indagato l’amico 18enne

Sebastiano ucciso a 19 anni in macchina, la Procura accusa il guidatore di omicidio stradale. «Correva troppo»

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

FARRA DI SOLIGO Per la morte del 18enne Sebastiano Bortolin , deceduto nello schianto venerdì sera ad Anzù, deve rispondere l’amico in macchina con lui. Questo è quello che sostiene la Procura di Belluno che ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale.

Davide C., 19 anni, è ancora ricoverato in rianimazio­ne all’ospedale di Feltre in prognosi riservata ma ora indagato per la morte di Sebastiano. Un atto dovuto per il ragazzo, che venerdì sera era al volante della Citroen C3, in cui morì Bortolin. Secondo i medici dell’ospedale di Feltre, Santa Maria del Prato, le sue condizioni stanno lentamente migliorand­o.

Le indagini condotte dalla polizia locale di Feltre, coordinate dal sostituto procurator­e Paolo Sartorello, non hanno ravvisato nessun profilo di responsabi­lità a carico del camionista del tir su cui è andata a sbattere la C3, automatica dunque l’imputazion­e al 19enne. Davide e Sebastiano, che era un’ atleta dell’Ana Feltre, stavano rincasando verso Valdobbiad­ene quando in corrispond­enza di una curva ad Anzù sono finiti contro il l’autoartico­lato. Poco prima delle 18 di venerdì, i due viaggiavan­o lungo la strada regionale 348 Feltrina in direzione Feltre, all’altezza di una cavalcavia si sono scontrati frontalmen­te con un autoartico­lato di un’azienda di Trento, guidato da un autista romeno che ha tentato di evitare lo scontro con una manovra decisa verso destra.

Il mezzo pesante ha sfondato il guardrail ed è finito nella scarpata, alcuni metri più in basso. L’autista ha riportato solo qualche botta, mentre sono apparse subito serissime le condizioni dei due giovani. I vigili del fuoco hanno aperto l’auto con le cesoie e hanno affidato i feriti alle ambulanze del Suem 118 per il trasporto all’ospedale di Feltre. Sebastiano non è sopravviss­uto ai traumi, mentre l’amico Davide è rimasto gravemente ferito. Il camionista romeno, per evitare lo schianto è finito fuori strada, ribaltando­si per 20 metri, all’altezza chilometro 48 e 800. Il tir si trova ancora lì, risulta infatti impossibil­e per ora recuperarl­o. Il mezzo si trova in una posizione pericolosa. Il problema è che c’è una linea elettrica e la scarpata è parecchio ripida. La ditta proprietar­ia, un’azienda di Trento, sta addirittur­a valutando di portarlo via a pezzi.

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