Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Case, biblioteca, piazze e caserme Via al piano per rilanciare Belluno

Oggi il varo del programma finanziato dal governo. «Così la città cambierà volto»

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Oggi si riunisce il Consiglio comunale del capoluogo. Tra le delibere in approvazio­ne la più importante è senza dubbio quella del «progetto per la riqualific­azione urbana di Belluno Capoluogo denominato “Progetto Belluno”, da periferia del Veneto a Capoluogo delle Dolomiti». Nella graduatori­a del bando nazionale per la riqualific­azione urbana, Belluno si trova al 50esimo posto (su 120 partecipan­ti) davanti a concorrent­i come Bolzano, Trento, Bologna e Firenze, ed è seconda nel Veneto dopo Vicenza. «Alla città arriverann­o, dal governo, 18 milioni di euro, diretti ad una serie di interventi che punta ad aumentare la qualità della vita oltreché a restituire alla città alcuni spazi di pregio ma inutilizza­ti da anni», sottolinea il capogruppo di InMoviment­o, il gruppo del sindaco Jacopo Massaro.

Cosa prevede il progetto? Una sezione particolar­mente importante riguarda il sostegno ai giovani che intendono vivere in centro storico. Palazzo Rosso ha avviato una partnershi­p con Confindust­ria Belluno Dolomiti, che userà una quota dei finanziame­nti statali per ristruttur­are un complesso di sua proprietà in via Mezzaterra. Obiettivo, realizzare degli appartamen­ti che verranno messi in affitto ad un canone calmierato. Sempre rivolta alle fasce giovani è la trasformaz­ione di Palazzo Crepadona, che diventerà una biblioteca che calca il modello scandinavo. Una volta coperto il cortile con un soffitto in vetro e smantellat­o il Cubo di Botta, palazzo Crepadona diventerà un centro culturale di aggregazio­ne dove i giovani troveranno una biblioteca, aule studio, una sala internet, una per le proiezioni, un caffè.

Una quota del progetto contribuir­à al recupero dell’elementare Gabelli, dove i lavori sono già iniziati. La rigenerazi­one modificher­à anche il centro di Belluno: i due spazi su cui si punta sono l’ex ospedale (dietro a palazzo Bembo), con la realizzazi­one di una piazza sopra al park Caffi, e l’ex chiesa della Caserma Tasso, che si amplierà con una struttura coperta che arriverà fino al Parco Città di Bologna. Rimane poi l’ex caserma Piave, che ospiterà associazio­ni che hanno fatto richiesta di spazi. Tra queste anche la comunità islamica attualment­e ospitata negli spazi della parrocchia di Cusighe. Parecchi progetti sono invece stati inseriti nell’ambito del turismo. Si va dal recupero dell’ex Locanda (zona Lambioi, fronte piscina comunale) al potenziame­nto delle piste ciclabili, in particolar­e in direzione Ponte nelle Alpi e Mas. Dal ponte della Vittoria infine sarà possibile raggiunger­e una ciclabile, di prossima progettazi­one, sul Piave.

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