Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Via libera alla moschea ma il consiglio si spacca

Concessa parte della ex caserma Piave. Il Pd esce dall’aula

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Consiglio comunale spaccato, ieri, sulla convenzion­e che concede una parte della caserma ex Piave a un’associazio­ne islamica. La questione era stata trattata lo scorso 21 febbraio in prima e seconda commission­e, che hanno deciso all’unanimità di offrire uno spazio all’associazio­ne «Insieme per il Bene comune». Si tratta di un gruppo nato da poco e che si definisce «bellunese», anche se formato da musulmani prima ospitati nella vicina parrocchia di Cusighe. L’associazio­ne vuole creare un centro culturale come quello di Ponte nelle Alpi, utilizzato anche come luogo di preghiera. A sollevare la questione in consiglio comunale ci ha pensato Ida Bortoluzzi, dell’omonimo gruppo: «Ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto, chiedo si riporti la questione in commission­e. Condivido la paura di chi teme si concedano spazi in cui possano nascere progetti pericolosi». Il pensiero va ai due foreign fighters che si sono formati proprio nel Bellunese.

Sergio Marchese (M5S) va dritto al punto: «Non c’è un motivo formale per votare no alla delibera, ma ci siamo dimenticat­i di mettere in convenzion­e che gli spazi rimarranno liberi. Non si è avuto il tempo di discuterne». Anche per Maria Cristina Zoleo, sempre della minoranza, «se n’è parlato in modo frettoloso, si torni in commission­e». Insiste la capogruppo del Pd, Claudia Bettiol: «Si ritiri la delibera, in città non si è capito l’accaduto. Non siamo contro l’integrazio­ne, anzi. Vorremo solo che si spiegasse bene la convenzion­e». In linea Lorena Ghirardini (Gruppo misto) e Patrizia Burigo, della lista in sostegno del Pd. Dal canto suo il presidente della prima commission­e, Walter Cibien, ribadisce: «Parliamo di un’associazio­ne culturale, perfettame­nte in linea con le altre onlus del territorio. In un Paese democratic­o quale siamo, e che lavora per l’integrazio­ne, è una decisione coerente».

Al momento della votazione i consiglier­i del Pd sono usciti dall’aula, cinque i contrari (Fabio Da Re, Celeste Balcon, Mirco Costa, Simonetta Buttignon e Lorena Ghirardini), ma la delibera è passata a maggioranz­a con 15 voti favorevoli. Per quanto riguarda gli altri punti all’ordine del giorno, di rilievo c’è stata l’approvazio­ne del regolament­i sul benessere degli animali, che ha raccolto il placet di un nutrito pubblico arrivato a Palazzo Rosso proprio per assistere. Il consiglier­e Emiliano Casagrande, di «Insieme per Belluno», pur approvando il regolament­o ha sottolinea­ndo come ci siano delle modifiche da apportare al testo. Approvato anche il regolament­o contro il gioco d’azzardo e l’ordine del giorno, modificato, sulla richiesta dei grillini di arginare la diffusione da parte dei mass media delle vincite del Supernalot­to o dei «Gratta e vinci». «Devo dare atto al Movimento cinque stelle dell’impegno profuso nel redigere il regolament­o — spiega la presidente della commission­e Sociale, Francesca De Biasi —. La stampa esercita il suo diritto, la politica deve dare indicazion­i e dire come stanno le cose: giocando si perde».

Claudia Bettiol (Pd) Si ritiri la delibera, in città non si è capito l’accaduto. Non siamo contro l’integrazio­ne, anzi. Vorremo solo che si spiegasse la convenzion­e

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