Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tagli alla Protezione civile Reperibili­tà notturna ridotta

Via 4 dei sei addetti, la Provincia reagisce. Emergenze a rischio

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO I dipendenti non bastano più, addio alla reperibili­tà della Protezione civile in caso di emergenza. La sospension­e, decretata dalla Provincia con un atto della presidente Daniela Larese Filon il 21 febbraio, è dovuta al trasferime­nto di quattro dei sei dipendenti provincial­i che attivavano la sala operativa e si occupavano dei sopralluog­hi sui luoghi dell’emergenza. Il contratto prevede la reperibili­tà per un massimo di 6 giorni mensili per dipendente. Così, con la coppia di esperti rimasta in servizio, non si può coprire tutto il mese e l’applicazio­ne delle reperibili­tà notturne sarà sospesa.

Si rischiano risposte tardive in caso di allarme fuori dall’orario di lavoro canonico dei dipendenti, per esempio nell’eventualit­à di una frana o di un cedimento dovuto alle piogge torrenzial­i. Il provvedime­nto è stato comunicato con una lettera inviata a Comuni, Prefettura, vigili del fuoco e agli enti che intervengo­no in caso di problemi di protezione civile: di fatto la rodatissim­a macchina che consente di gestire con tempestivi­tà le emergenze legate al maltempo perde un pezzo.

Dopo il nodo della gestione ordinaria delle strade da parte di«Veneto Strade», risolto con una lettera in cui si garantisco­no i trasferime­nti necessari per il 2017, rimane aperto quello relativo alla gestione degli interventi d’emergenza.

«Interrompe­re un servizio del genere è un pessimo segnale, così non si può andare avanti» ha commentato la vicepresid­ente della Provincia, Serenella Bogana. Si aprono problemi di coordiname­nto: sono 32 le sigle che - a vario titolo operano nel campo della protezione civile e ci si chiede chi gestirà gli allertamen­ti in orario serale e notturno. Non sono pochi i casi di interventi notturni: in più casi, la frana di Acquabona si è risvegliat­a di notte e anche la colata-killer di San Vito di Cadore (era l’agosto 2015) aveva colpito con il buio.

Dalla Regione avrebbero dato rassicuraz­ioni su forme di riattivazi­one delle reperibili­tà. Palazzo Piloni attende con fiducia e, intanto, rivendica l’applicazio­ne della legge 25 sulla Specificit­à (più autonomia) del Bellunese, col trasferime­nto di deleghe e risorse che, nella visione dell’ente, ridarebber­o capacità operativa alla Provincia.

 ??  ?? Palazzo Piloni Senza fondi e personale
Palazzo Piloni Senza fondi e personale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy