Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Stipendi legati all’attività Molti sì a Ciambetti ma Pd e M5S si sfilano

Dibattito sulla proposta di Ciambetti. Fracasso «Si rischia l’effetto Calderoli»

- Di Sara D’Ascenzo

VENEZIA La proposta viene dal più alto scranno di palazzo Ferro Fini, quello del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, che col Corriere del Veneto ha avanzato l’idea di legare l’indennità dei consiglier­i regionali alla presenza in aula e all’effettiva produttivi­tà dei componenti dell’assemblea legislativ­a. «Una proposta di buon senso la definisce Silvia Rizzotto, capogruppo della lista Zaia: «Può essere utile diversific­are la retribuzio­ne dei consiglier­i a seconda dei ruoli. Ci sono responsabi­lità e modi di stare in assemblea diversi da consiglier­e a consiglier­e, c’è chi è più impegnato come i capigruppo e chi lo è meno e invece ora la retribuzio­ne è simile. Come pure penso dovrebbe essere differenzi­ata l’indennità del presidente della Giunta». Di retribuzio­ne legata alla responsabi­lità delle risorse amministra­te parla Antonio Guadagnini di Siamo Veneto: «Perfettame­nte d’accordo con Ciambetti. Se fatto in un certo modo il nostro mestiere può far risparmiar­e soldi ai veneti. Io sono per parametrar­e il nostro stipendio a quello di altri manager pubblici, visto che maneggiamo un bilancio da 13 miliardi di euro, ma se qualcuno usa la funzione di consiglier­e regionale per fare altro e alzare solo la mano è giusto che la retribuzio­ne sia in proporzion­e». Il plebiscito per Ciambetti prosegue con la tosiana Giovanna Negro: «Sulla produttivi­tà sono d’accordo: c’è chi non fa nulla e chi è qua tutti i giorni. Fare i moralizzat­ori solo da una parte è scorrettis­simo. Quando abbiamo aperto la prima commission­e abbiamo detto “dobbiamo essere costruttiv­i”. Noto invece che qualcuno lava i panni sporchi fuori dalla propria casa».

Il riferiment­o è ai Cinque Stelle che in questi giorni ha ripremuto l’accelerato­re su vitalizi, indennità, rimborsi spese: «Ogni proposta che vada nella direzione del taglio dei costi, che sia legata al merito o alle buone pratiche, è la benvenuta - dice il capogruppo M5S Jacopo Berti riferendos­i alla proposta Ciambetti - però mi sembra che qua ogni giorno si venda la pelle dell’orso senza aver fatto nulla. Iniziamo a non pagare più i 246 vitalizi che la Regione paga e a non concedere più le pensioni dopo 4 anni e sei mesi di mandato al 65esimo anno d’età, che in nessun lavoro si matura così velocement­e la pensione. Questi sono i veri insulti. Per non parlare dei rimborsi spese e delle 45 indennità di funzione su 51 consiglier­i che sono aumenti di stipendio camuffati». Un vero distinguo lo fa solo Stefano Fracasso, capogruppo del Pd: «Sulle presenze il controllo c’è già: se uno manca non prende il gettone. Mi pare più complicato percepire l’indennità sugli atti che si fanno: Calderoli aveva la macchinett­a fabbrica emendament­i e non è che abbia dato un contributo alla legislatur­a. La produttivi­tà di un consiglier­e è anche il suo contributo alla discussion­e e all’approfondi­mento. Il nostro lavoro è semplifica­re, non fare tante leggi. Poi sottolineo che nessuno di noi è stato nominato, ci siamo presi le preferenze. Se stiamo dando un contributo lo giudichera­nno gli elettori a fine mandato».

Ma se da domani dovessimo assegnare indennità in proporzion­e a presenza e produttivi­tà chi guadagnere­bbe di più? Quello con maggior iniziativa è il leghista Nicola Ignazio Finco, con 68 proposte di legge all’attivo. Lo segue, a ruota, la collega Silvia Rizzotto (63). Gli stakanovis­ti, quelli che non saltano mai una seduta, sono dieci: Massimilia­no Barison, Sergio Antonio Berlato, Pietro Dalla Libera, Finco, Manuela Lanzarin, Gabriele Michielett­o, Roberto Marcato, Bruno Pigozzo, Alberto Semenzato e Claudio Sinigaglia. Per quanto riguarda la produzione di interrogaz­ioni e mozioni, il Movimento 5 Stelle è sicurament­e tra i più operativi. Il recordman di voti (dati, non ricevuti) è il leghista Alberto Semenzato: ha preso parte a 2.360 votazioni (99,24%). Più di chiunque altro.

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La proposta Sopra il giornale di ieri in cui il presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti ha chiesto di parametrar­e gli stipendi in base a presenza e provvedime­nti

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